Il commissario delegato all'emergenza per l'acqua alta di novembre 2019 ha firmato ieri, giovedì 6 agosto, tre decreti con i quali si approvano i progetti di opere afferenti il secondo stralcio del piano emergenziale.
Il decreto 37
Il primo dei tre decreti, il numero 37, riguarda interventi di ripristino urgente di muri di sponda e la sistemazione delle listoline e delle gradinate in riviera San Nicolò e Riva Pasquali al Lido di Venezia, danneggiati dall’acqua alta. Il soggetto attuatore dei lavori, per i quali è stati quantificato un investimento di 427mila euro, è il Comune di Venezia che, con il presente progetto, andrà a risolvere puntuali situazioni di sconnessione e cedimento delle murature che costituiscono le sponde di riviera San Nicolò e Riva Pasquali al Lido. I dissesti registrati non interessano diffusamente le rive, ma due limitate zone nel tratto (probabilmente il più antico) prospiciente la chiesa di San Nicolò. Le indagini effettuate sulla struttura, preliminari alla progettazione, sono state concentrate su circa un centinaio di metri nel tratto compreso tra il ponte stradale che sormonta il canale dell’Aereoporto Nicelli e il pontile del Corpo dei Lagunari situato davanti alla caserma dei Carabinieri. Per i restanti tratti sono comunque state effettuate le dovute verifiche per valutare la presenza di eventuali avvallamenti, scavi e dissesti della pavimentazione che possano far pensare ad infiltrazioni della marea con emungimenti e asportazioni del terreno.
Le strutture interessate dal presente intervento sono le caratteristiche mura di sponda di Venezia, realizzate prevalentemente in struttura muraria di mattoni pieni, con rivestimento verso la laguna di elementi, anche di grosse dimensioni, di pietra d’istria con la tradizionale listolina in pietra di coronamento al muro.
La risoluzione dei danneggiamenti riscontrati avverrà mediante interventi di consolidamento e riparazione che riguardano principalmente:
- una profonda lesione del muro di sponda, nel punto di discontinuità con il fronte del marginamento: è inoltre evidente un profondo avvallamento del terreno alle spalle del marginamento fessurato;
- il dissesto del rivestimento in pietra, con scavernamento profondo nella muratura.
Il decreto 38
Gli ulteriori due decreti, ovvero il 38 e il 39, vedono invece come soggetto attuatore dell'intervento la Città metropolitana di Venezia per un importo di quasi 135mila euro.
Il primo dei due riguarda interventi edili urgenti sulla caserma dei Carabinieri di Pellestrina, sestiere Vianelli n. 622, per 73.200 euro. Nello specifico la caserma, che si trova in un palazzetto storico del sei-settecento, ha riportato diversi danni alle strutture, principalmente legati all’entrata delle acque di marea, che il 12 novembre 2019 hanno raggiunto quote eccezionali con un picco di 190 centimetri allagando per 50 centimetri il piano terra. Ma i picchi di marea sostenuta si sono verificati anche in seguito, fino a Natale.
A seguito di questi eventi eccezionali, l’edificio ha evidenziato numerosi problemi alle strutture, in particolare ammaloramenti degli intonaci e delle superfici murarie originate da una duplice componente:
- l’umidità di risalita che coinvolge tutte le murature, sia quelle perimetrali che quelle interne;
- l’umidità dovuta alle infiltrazioni d’acqua dai serramenti nonché dalle superfici in pietra d’istria che le contornano.
Per risolvere il problema delle infiltrazione dalle forometrie è previsto l’asporto e la sostituzione della maggior parte dei serramenti del piano terra e delle due finestre poste nel 1° pianerottolo delle scale. Contestualmente alla rimozione e sostituzione delle finestre si procederà anche alla posa di nuovi rivestimenti in pietra e/o marmo su tutto il perimetro dei fori, per una profondità di circa 20 centimetri, cioè fino alle inferriate, anch’esse da manutentare. Per alcuni serramenti è prevista la manutenzione interna ed esterna sia del telaio che della parte apribile; verranno inoltre sostituiti i portoni d’ingresso e gli accessi saranno addizionati di paratoia mobile.
Per quanto concerne invece le strutture verticali, con particolare riferimento al lato interno della facciata principale, il progetto prevede un importante intervento di ripristino mediante demolizione dell’intonaco ammalorato, l’applicazione di fissativo consolidante prima del placcaggio con lastra resistente all’umidità, stuccatura completa con rete nei giunti, carteggiatura e successiva dipintura.
In altre pareti, in cui i danni dell’umidità sono localizzati puntualmente, è invece previsto un intervento meno invasivo (spazzolatura delle superfici, rasatura e carteggiatura del gesso, successiva applicazione di primer e dipintura). A completamento dell’intervento di rinnovo delle superfici è prevista anche la pulizia dei soffitti e l’applicazione di vernice per legno da interni.
Il decreto 39
Il secondo e ultimo decreto, infine, riguarda interventi edili urgenti sull'edificio del commissariato di Polizia a Castello. Un intervento di 61mila euro che consentirà di risanare un immobile che, a causa delle acque alte dello scorso novembre, ha riportato diversi danni alle strutture tali da allagare completamente il piano terra per circa 50 centimentri. Dopo questi eventi eccezionali, l’edificio oggetto di intervento ha evidenziato numerosi problemi alle strutture, ai serramenti e alle finiture dell’immobile, limitatamente al piano terra direttamente coinvolto dagli eventi di cui sopra. Le principali cause di degrado che richiedono un intervento di ripristino degli ambienti del piano terra, oggi insalubri, sono:
- l’umidità di risalita che coinvolge tutte le murature, sia quelle perimetrali che quelle interne, provocando distacchi dell’intonaco e delle dipinture;
- l’umidità dovuta alle infiltrazioni d’acqua dai pozzetti a pavimento nonché dalle turche dismesse delle celle penitenziarie;
- il rigonfiamento delle porte del piano terra e dei relativi imbotti, che ne provoca difficoltà di apertura, chiusura e tenuta.
E’ prevista la manutenzione dei serramenti, il ripristino delle pareti verticali danneggiate, il controllo e la sigillatura dei pozzetti situati a livello di pavimentazione interna, nonché l’eliminazione delle due turche presenti, al fine di chiuderne gli scarichi e rendere anche’esse ermetiche. Esternamente è prevista la sostituzione di 4 bricole da ormeggio danneggiate e/o distrutte dalle maree.
Tutti gli interventi previsti, sia alla Caserma di Pellestrina che al Commissariato di Castello, si svolgeranno garantendo condizioni di assoluta sicurezza sia per gli operai che per il personale del commissariato e il pubblico che potrà accedervi.
Si tratta quindi di un investimento totale di 560mila euro che si aggiunge agli altri avviati, e in gran parte già conclusi, relativi al primo stralcio di finanziamento da oltre 16 milioni di euro e a quelli già avviati del secondo stralcio, che prevede uno stanziamento da oltre 40mila euro.
I tre decreti sottoscritti ieri si aggiungono a quelli già avviati nei mesi scorsi:
- il 5 maggio, un blocco di 10 decreti con i quali sono stati avviati i lavori per quasi 5,5 milioni di euro per il ripristino, tra le altre, delle sedi scolastiche, comunali e della Protezione civile, delle rampe e dei ponti delle Zattere, del monumento alla Partigiana, oltre che al primo stralcio del sistema di messa in sicurezza di Pellestrina;
- il 25 maggio sono stati firmati altri 4 decreti per un valore di 380.030 euro destinati al ripristino di sedi giudiziarie, di parti del compendio di Palazzo Reale – San Marco, di fondamente, rive e ponti a Dorsoduro e di parapetti delle rive alla Giudecca;
- il 23 giugno, con ulteriori 3 decreti sono stati avviati lavori per complessivi 287.920 euro;
- il 7 luglio altri 4 decreti con lo stanziamento di 88mila euro per il ripristino dei danni edili ai due asili nido del centro storico di Venezia, il Glicine e il Ciliegio, e di 6 milioni di euro per ripristini diffusi su viabilità, fognature e muri di sponda a Venezia. A ciò si aggiungono 1,342 milioni per i lavori di sostituzione dei pali di segnalamento dei canali (bricole) in laguna di Venezia e 268.400 euro per di ripristino della scarpata arginale del canale Osellino - ramo morto - in località Cà Noghera;
- il 14 luglio, sono stati sottoscritti 2 decreti con i quali si prevede con 1,830 milioni la realizzazione del secondo stralcio dell’intervento di rialzo e impermeabilizzazione del muretto di separazione tra la banchina e l'abitato dell'isola di Pellestrina a Venezia, e per ulteriori 1,830 milioni di euro il ripristino del muro di marginamento della Riva dei Giardini Reali a San Marco.