Due nuovi gondoloni "da parada" che andranno a sostituire altrettante imbarcazioni tradizionali veneziane risalenti agli anni Ottanta, la cui manutenzione col tempo era diventata troppo onerosa per l'Amministrazione comunale. Questo pomeriggio al cantiere nautico Crea della Giudecca sono state varate due gondole da adibire a servizio pubblico per permettere ai cittadini di attraversare il Canal Grande. Alla cerimonia erano presenti il sindaco Luigi Brugnaro, il presidente dei Bancali Andrea Balbi, il titolare del cantiere Gianfranco Vianello, detto "Crea", in rappresentanza del Consorzio Cantieristica Minore Veneziana, e altre autorità, compreso Fra' Giacomo del convento dei Frati Minori Cappuccini del Santissimo Redentore, che ha benedetto le imbarcazioni.
"L'iniziativa è partita dai gondolieri - ha dichiarato il primo cittadino - l'Amministrazione non ha fatto altro che ascoltare le loro esigenze agendo di conseguenza. Salvaguardare e, anzi, potenziare il servizio dei traghetti serve anche da deterrente per far calare la velocità in Canal Grande. Per contrastare il moto ondoso abbiamo assunto numerosi agenti di Polizia locale e continuiamo a sviluppare un ragionamento che punta soprattutto sulla buona educazione. Sulle acque attorno alla città, invece, c'è un annoso problema di competenze, servirebbe un responsabile unico per semplificarne la gestione. Ringrazio i gondolieri e chi porta avanti ancora la cantieristica nautica tradizionale veneziana per l'amore che dimostrano per la città - ha concluso il sindaco - siete tra le sentinelle più importanti del territorio. Attraverso il Salone nautico abbracceremo in maniera sempre più convinta l'economia del mare, che è il futuro di Venezia".
La costruzione delle gondole a due remi è stata commissionata dall'Amministrazione comunale attraverso un bando pubblico del valore di 60mila euro: le gondole potranno trasportare 14 passeggeri, oltre ai 2 conducenti, e hanno caratteristiche uguali a quelle oggi utilizzate ai traghetti di Santa Sofia, Carbon, San Tomà, Giglio, Dogana, ma con dimensioni maggiorate di un campo di 30 centimetri, per ottimizzare i servizi speciali. La loro costruzione ha rispettato i passaggi della tradizione, utilizzando per le varie parti dello scafo (tra forcole, trastolini di prora, volti, falche, poppa, prora, trasti, corboli) legni di olmo, mogano, abete e ciliegio.