Un percorso espositivo non lineare, che offre allo spettatore la possibilità perdersi, tornare sui propri passi, indugiare, scegliere il proprio itinerario: sta proprio nel carattere imprevedibile e creativo la caratteristica principale del progetto "Né altra Né questa: La sfida al Labirinto", la mostra del Padiglione Italia inaugurata questa mattina nell'ambito della 58. Esposizione Internazionale d'Arte.
All'inaugurazione sono intervenuti il ministro della Cultura, il presidente della Biennale, Paolo Baratta, il commissario del Padiglione Italia, Federica Galloni, il curatore Milovan Farronato e il sindaco di Venezia.
Il progetto, con le opere degli artisti italiani Chiara Fumai, Liliana Moro e Enrico David, si concretizza in un grande labirinto senza direzioni. E' lo spettatore infatti a scegliere il percorso di visita: dove andare, quali sale visitare prima, dentro quali spazi e progetti perdersi, a cosa dedicare più o meno attenzione.
“Vi auguro di navigarlo, non di perdervi, perché sarebbe banale, né di ritrovare voi stessi, ma che attraverso il nostro labirinto possiate scoprire qualcos’altro o qualcun altro - ha invitato Ferronato - Spero che siate voi ad avere un’esperienza performativa. Lasciatevi guidare dal vostro intuito e dalla vostra curiosità. Se riuscirete a dimenticarvi della necessità di trovare una via d’uscita forse riuscirete a godere anche di un tempo che si dilata”.
“Ringrazio e saluto il ministro e tutto il suo staff e il presidente Baratta per l’opera meritoria, che spero continui a fare - ha dichiarato poi il primo cittadino - Il ringraziamento va anche alla città, perché tutto quello che vedete è del Comune e poi dato alla Biennale per raccontare il meglio che questo Paese può raccontare. Ho apprezzato molto la descrizione che ha fatto il curatore, compresa la sua idea di fermezza della mostra e di movimento che mette al centro le persone: scoprirsi, ribaltare i punti di vista, in tanti modi. Questo concetto vale per qualsiasi aspetto: bisogna sapersi mettere anche nelle posizioni degli altri. L’arte ci insegna ad ascoltare, a capire e ad arrivare a delle conclusioni. Come ha detto il presidente Baratta è un problema di scelta. Io scelgo ogni anno di essere qua. L’arte non può essere soltanto ammirazione, stupore o un ragionamento avulso dalla vita di tutti i giorni, anzi. Si sceglie per tutta la vita e le istituzioni hanno il compito di scegliere e in questo ognuno deve fare la propria parte mettendosi in discussione, com'è nella logica della democrazia. Spero - ha concluso il sindaco - che il presidente Baratta continui a fare del bene per Venezia, come ha sempre fatto, perché chi ama l'arte ama per forza Venezia, e per questo è un veneziano".
Nell’ambito della mostra verrà inoltre realizzato un programma di attività educative rivolto ai giovani studenti delle accademie e delle scuole di ballo, promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del MiBAC, che si articolerà in un ciclo di appuntamenti, curati da Milovan Farronato, Stella Bottai e Lavinia Filippi, ospitati all’interno del padiglione.