“Una Rosa per Valeria”

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“Una Rosa per Valeria”

09/07/2016

    Un tour in bici da Venezia a Parigi in memoria di Valeria Solesin, la giovane dottoranda veneziana, uccisa nell’attentato terroristico del 13 novembre scorso. Un percorso a tappe che si snoderà tra Italia, Svizzera, Germania e Francia per concludersi di fronte al Bataclan, il teatro dove la giovane donna ha perso la vita. Proprio in quel luogo verrà deposta una rosa in ricordo di quanto accaduto perché idealmente possa sbocciare la pace dove la violenza ha trionfato. E’ partita questa mattina dal Parco di San Giuliano la manifestazione “Una rosa per Valeria”, promossa dal Lions Club Camposampiero, con la collaborazione della Fondazione 108 Ta3, a cui ha partecipato un ospite d’eccezione, il ciclista Francesco Moser. In contemporanea un raduno cicloturistico dedicato al progetto “La vita è donna”, per sensibilizzare sempre di più la società sulla necessità di proteggere la donna nei suoi momenti di maggiore difficoltà.

    A rappresentare l’Amministrazione è stata la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, che ha consegnato agli organizzatori dell’evento il gonfalone di Venezia, che raggiungerà, insieme ai ciclisti, la capitale francese per essere donato al sindaco della città.

    “Venezia – ha esordito la presidente Damiano nel portare i saluti del sindaco, Luigi Brugnaro, mantiene vivo nel cuore il ricordo di Valeria, simbolo della nostra migliore gioventù, impegnata nel sociale, negli studi, nella professione, spesso costretta a lasciare i propri cari per andare all'estero a inseguire i propri sogni”.

    Nell’esprimere il proprio cordoglio per tutte le vittime del terrorismo, ricordando anche gli italiani morti nella strage di Dacca, la presidente Damiano ha sottolineato come l’impegno delle istituzioni della città sia quello di costruire le basi per dare un futuro di speranza alle nuove generazioni. “L'evento di oggi -  ha sottolineato infine - trasmette i valori della condivisione, dell'amicizia, della pace che adesso più che mai hanno bisogno di essere gridati a voce alta e perseguiti”.

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