Tra le strade di Parigi il cigno mostra piume impolverate, prigioniero del luogo: è il poeta estraneo ed esiliato che guarda i cantieri che lo attorniano in una città che cancella il passato e inneggia alla modernità e a nuovi valori. Il consigliere Stefano Zecchi cita Baudelaire nella giornata mondiale della poesia, in un evento che si interroga, per l'appunto, sul senso della poesia oggi, tra frenesia, tecnologia ed echi di guerra.

In Ateneo Veneto, stamane, il tradizionale appuntamento promosso dall’Associazione culturale Omnia con il club per l’Unesco di Venezia, l'associazione Poesia Venezia, il gruppo Poesia comunità di Mestre. 

All'evento, collegato al Premio nazionale di Critica poetica "Gino Pastega", la partecipazione di Stefano Zecchi, consigliere delegato "Città di Venezia, cultura: progetto futuro" del Comune, di cui ha portato i saluti rivolgendosi soprattutto agli studenti presenti: "Siete stati invitati in questo luogo straordinario, una sede storica nella quale la cultura veneziana si è sempre incontrata; essere qui significa portare avanti una inesorabile tradizione verso ciò che è bellezza, verso ciò che è cultura - ha detto Zecchi - Da parte mia in questa doppia veste di rappresentante del Comune e relatore, ringrazio chi gestisce la meravigliosa istituzione. Spero la giornata lasci un dono, una riflessione di gioia e amore sulla poesia".

Denso il programma della manifestazione che ha l'obiettivo di promuovere la poesia e il suo valore letterario, filosofico, sociale e umano. Alla tavola rotonda "La poesia come creazione e rivoluzione", con Stefano Zecchi hanno partecipato anche il filosofo Luigi Vero Tarca e il regista e direttore dell’Istituto della Commedia dell’Arte Internazionale Gianni De Luigi; relatori Giovanna Pastega e Daniele Spero. 

Alla discussione è seguita la premiazione degli studenti vincitori del VII Premio nazionale di Critica poetica “Gino Pastega” e la presentazione del Premio 2026 dal tema “La poesia e il destino dei poeti”.