Dopo la cerimonia di questa mattina a Marghera, in piazzale Martiri giuliani e dalmati delle foibe, sono continuate nel pomeriggio in piazza San Marco a Venezia le celebrazioni per il Giorno del Ricordo.
Con uno striscione che ritraeva il suo volto e una corona d’alloro, Venezia ha ricordato Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata nella foiba di Villa Surani, una voragine rocciosa creata dall’erosione di corsi d’acqua, tipica della zona carsica.
L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del calendario di iniziative organizzate dal Comune di Venezia, con il coordinamento della Presidenza del Consiglio comunale, per commemorare il 10 febbraio, la giornata istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale". All’appuntamento, patrocinato dal Comune di Venezia e dal Consiglio regionale del Veneto, sono intervenuti la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, insieme ad una rappresentanza di consiglieri comunali, regionali, della Municipalità di Lido Pellestrina, l’onorevole Raffele Speranzon e Nicola Boscolo Pecchie, referente provinciale del Comitato 10 Febbraio, promotore dell’iniziativa.
“La storia di Norma Cossetto, gettata nella foiba di Villa Surani, alle pendici del Monte Croce, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 dai partigiani slavi dopo essere stata violentata e seviziata - è stato sottolineato - è emblematica dei drammi e delle sofferenze delle donne dell’Istria e della Venezia Giulia negli anni dal 1943 al 1945”. Il 9 dicembre 2005 le è stata conferita la Medaglia d’oro al merito civile alla memoria come ‘Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio’.
“Norma Cossetto – ha sottolineato la presidente Damiano - è un simbolo delle torture subite dalle donne vittime delle foibe e in generale martiri delle guerre. Rappresenta tutte quelle donne che ancora oggi in Paesi come l’Iran e l'Afghanistan vedono violati i propri diritti. Quest’anno sono oltre 40 gli appuntamenti promossi in occasione del Giorno del Ricordo, molti dei quali dedicati alle scuole e ai giovani, che devono raccogliere questa testimonianza per trasmetterla alle future generazioni, con consapevolezza, responsabilità e rispetto. Il nostro territorio è stato sempre molto sensibile e attento, facendo della Memoria un caposaldo di civiltà. Vogliamo continuare a ricordare la storia di coloro che sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e terre e che in alcuni casi hanno perso la vita in maniera atroce”.
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