La Giunta comunale, riunitasi oggi in web conference, ha approvato, su proposta dell'assessore al Commercio Sebastiano Costalonga, una delibera con la quale si istituiscono delle disposizioni temporanee per l'ulteriore semplificazione delle procedure per le occupazioni di suolo pubblico per i pubblici esercizi.
Il Comune di Venezia ha messo in campo un ulteriore strumento per consentire ai pubblici esercizi non titolari di concessione di suolo pubblico di svolgere la propria attività all'esterno e poter così riaprire in sicurezza fino a quando vi saranno limitazioni alla somministrazione di alimenti e bevande all'interno dei locali.
La Giunta ha infatti approvato una delibera con cui consente ai pubblici esercizi di occupare il suolo pubblico anche in deroga alle limitazioni poste dalle norme vigenti, con il massimo della semplificazione amministrativa possibile.
"Un segnale forte che l'Amministrazione vuole dare per dimostrare la volontà di essere vicina alle attività, in questo momento particolarmente critico, per guardare avanti, in attesa della riapertura totale, del ritorno alla normalità - commenta l'assessore Costalonga. Un provvedimento che punta a dare a tutti la possibilità di aver un plateatico, in questo periodo di emergenza da Covid, pur nel rispetto puntuale delle norme di sicurezza della viabilità, rispetto dei requisiti igienico-sanitari e della tutela dei diritti di terzi. Nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve rimanere solo, supereremo questo momento difficile".
Per assicurare il rispetto dei criteri generali della sicurezza della viabilità, del rispetto dei requisiti igienico-sanitari e della tutela dei diritti di terzi, sono poste poche e semplici regole:
1 il pubblico esercizio deve avere il bagno per i clienti
2 l'occupazione deve avere le seguenti caratteristiche:
- sui marciapiedi non può essere superiore alla metà della loro larghezza, sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m. e non ricada all'interno dei triangoli di visibilità delle intersezioni;
- nelle aree pedonali deve essere garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria.
- nella Municipalità di Venezia Murano Burano, dove non è possibile o consentita la circolazione veicolare, la fascia libera per la circolazione non deve essere inferiore a m. 1,50;
3 deve essere sempre assicurata la possibilità di passaggio dei mezzi d’emergenza;
4 l'occupazione non deve superare:
- il 50% della superficie interna di somministrazione del locale nelle aree dichiarate patrimonio dell'umanità UNESCO;
- il 70% della superficie interna di somministrazione del locale nelle restanti aree del territorio comunale.
Per occupare il suolo pubblico sarà sufficiente inviare una semplice comunicazione via pec all'indirizzo commercio@pec.comune.venezia.it, con il modulo che sarà messo a disposizione sul sito www.comune.venezia.it, allegando una planimetria dell'occupazione e l'eventuale dichiarazione d'assenso di terzi proprietari delle aree o comunque aventi diritto.
Le occupazioni possono avvenire dal momento dell'invio della comunicazione, ad eccezione dei casi in cui ricadano su stalli di parcheggio. In tal caso, prima di occupare, è necessario attendere il parere favorevole dei competenti uffici.
Le richieste di concessione temporanea d'emergenza o scia di ampliamento della propria concessione, presentate a partire dal 19 aprile 2021 e che non risultano conformi ai criteri regolamentari vigenti per le diverse zone del territorio comunale, ma rispettano comunque i criteri sopra descritti, saranno dichiarate dal Dirigente del Settore Sportello Unico Commercio quali comunicazioni di occupazione di suolo pubblico in deroga.
Le occupazioni di suolo pubblico non conformi a quanto previsto dai criteri regolamentari vigenti potranno essere mantenute fino al momento in cui sarà possibile, senza limitazioni, la somministrazione di alimenti e bevande all’interno dei locali dei pubblici esercizi. Dopodiché dovranno essere rimosse. Le deroghe non saranno in ogni caso possibili oltre il termine dell'emergenza sanitaria.