Convegno "Dalle Dolomiti al Mare": al Rifugio Galassi Comune, Cnr, Unesco e Cai a confronto sulla risorsa acqua

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Incontro Rifugio Galassi
 

Convegno "Dalle Dolomiti al Mare": al Rifugio Galassi Comune, Cnr, Unesco e Cai a confronto sulla risorsa acqua

08/07/2022

“Salviamo la risorsa acqua”. Il mondo della politica, della scienza e della ricerca riuniti per una tre giorni di convegno al Rifugio Galassi-Città di Mestre, alla Forcella piccola dell’Antelao, per confrontarsi e condividere le strategie intraprese e quelle su cui convergere in un percorso di dialogo e collaborazione volto a tutelare l’elemento acqua, tema oggi più che mai attuale.

L'idea di organizzare il convegno è nata un anno fa in occasione della celebrazione della gestione del Rifugio Galassi. In quell’occasione fu comunicata la decisione di CNR e Cai Nazionale di insignire il "Galassi" come rifugio sentinella ambientale in quota. "Un gesto in sintonia con le politiche ambientali della nostra città " ha spiegato l'assessore all'Ambiente Massimiliano De Martin e quindi la decisione di organizzare un incontro con tutti gli attori coinvolti a livello locale e nazionale nella tutela e nello studio della risorsa acqua, tema che dà il titolo al convegno “Dalle Dolomiti al Mare: dalle sorgenti alle foci”. Da ieri e fino a domani, sabato 9 luglio, si confronteranno sul tema i rappresentanti di Comune di Venezia, Club Alpino Italiano, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, Fondazione Dolomiti UNESCO e Europe Direct Venezia.

I lavori sono stati introdotti dai saluti istituzionali, quelli del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro sono stati riportati da De Martin: “Esprimo il pieno sostegno alla virtuosità dei temi che verranno affrontati - il messaggio del primo cittadino - e la necessità che siano in primis gli enti locali a fornire la spinta propulsiva per la concreta realizzazione dei principi e delle linee guida nazionali ed europee per l’attuazione di modelli di sviluppo sostenibile nel territorio. Transizione energetica e sostenibilità ambientale costituiscono la sfida del modo contemporaneo da affrontare e l’obiettivo a raggiungere in un futuro a breve termine, in sinergia ed in comunione di intenti tra Amministrazioni di vario livello ed aziende che sono già presenti sul territorio. Un unicum sociale, economico, valoriale nel quale ogni città porta in dote la propria specificità e le proprie caratteristiche, a beneficio di tutti. Sono certo che solo uniti si possa essere competitivi e mettendo insieme le straordinarie peculiarità di ognuno di questi territori si abbia una forza sorprendente per meritare il ruolo di Venezia, capitale mondiale della sostenibilità”.

All’assessore De Martin il compito di fare gli onori di casa: “In questi tre giorni di convegno il rifugio ospita il sistema della Città, organizzazioni e istituzioni come CNR e Unesco che sono presenti a Venezia ma che rappresentano un’eccellenza riconosciuta nell’azione svolta anche in ambito nazionale e internazionale. Il sistema di ricerca non può valere meno di una rappresentanza politica. Siamo qui oggi, a 150 chilometri dalla sede del Comune, per condividere azioni e strategie per tutelare la risorsa acqua. Oggi è impensabile lavorare su progetti ambientali ristretti all’ambito cittadino” ha aggiunto ricordando i cento anni dei consorzi di Bonifica, lo sviluppo dei loro compiti, e sottolineando la necessità di iniziative volte alla creazione di una rete di attori che affronti le criticità collegate all’ambiente pensando e agendo su vasta scala.

"Lo facciamo partendo da una scelta etica che deve essere non solo condivisa, ma anche trasversale. Non è più pensabile costruire una politica ambientale pensando solo alla città. Pur agendo in modi e in luoghi diversi abbiamo, come Amministrazione - ha concluso De Martin rivolgendosi ai presenti - l’obiettivo di arrivare, attraverso una rilettura ‘semplificata’ dei vostri studi, dati e analisi, a una scelta politica da condividere con la collettività e poi trasformare in progetti concreti".

E’ stata invece Cristiana Scarpa, funzionaria del Settore Ambiente del Comune a presentare il “Piano di mitigazione e adattamento del clima della città di Venezia", che dovrà essere approvato entro la fine del 2022. “Come ente pubblico ci siamo posti l’obiettivo di provare a ridurre l’emissione di gas climalteranti, ovvero attuare quella che viene definita transizione energetica”. Arrivare al - 70 percento di emissioni entro il l 2030, valore che supera il target dettato dall’Europa, e arrivare alla neutralità del carbonio entro il 2050. “Per raggiungere questo obiettivo - ha aggiunto Scarpa - dobbiamo intraprendere una serie di misure che riguardano cinque settori principali: mobilità, edifici, urbanistica, gestione rifiuti ed energia”.

L’altro fronte di azione è la reazione ai cambiamenti climatici già in atto e i cui effetti sono già visibili. “Da qui l’esigenza di difenderci e adottare piani di adattamento che ci permettono essere più resilienti. E’ un percorso che avviene attraverso misure interdisciplinari”. Azioni che possono interessare più aspetti della città, l’ultimo esempio in ordine di tempo può essere considerata la decisione dell’Amministrazione di chiudere alcune fontane del centro storico e delle isole per far fronte all’emergenza siccità “Azioni amministrative importanti, che devono essere spiegate alla cittadinanza, che rappresentano una forma di adattamento rispetto ai cambiamenti che di volta in volta si presentano”.

Nel corso del pomeriggio si sono susseguiti gli interventi Cattedra Unesco “Acqua Cultura SDGs proposte transdisciplinari di formazione accademica”, a cura di Chiara Biscarini e Lisa Bitossi, dell’Università per Stranieri di Perugia. Il programma intergovernativo idrologico IHP e il rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2022 “Acque sotterranee: rendere l’invisibile visibile” è stato illustrato da Jonathan Baker dell’Ufficio Regionale Unesco che ha sottolineato come “le acque sotterranee hanno un ruolo fondamentale nell’adattamento e nella mitigazione del cambiamento climatico”.

Del riscaldamento del clima e dei suoi effetti sulla Regione Mediterranea ha parlato in videocollegamento Rosalia Santoleri, presidente della Commissione oceanografica italiana e direttore dell’Istituto di Scienze marine CNR Venezia. Per far fronte alla complessità del sistema di misurazione dell’ambiente marino e raggiungere una copertura spaziale così elevate - è stato spiegato - ci si affida a sofisticate strumentazioni tecnologiche che applicate allo studio del Mare Adriatico e del Mare Mediterraneo consentono di arrivare a capacità predittive sui cambiamenti climatici. Concetto ripreso nel modulo condotto da Davide Bonaldo e Christian Ferrarin, di CNR-ISMAr, intitolato “Gli effetti del cambiamento climatico su delta del Po e zone costiere del nord Adriatico” nel corso del quale sono stati approfonditi tre scenari di cambiamento climatico: il clima ondoso e l’aumento del livello del mare, l’intrusione salina, fenomeno per il quale è prevista una crescita esponenziale nel lungo periodo e l’allagamento costiero.

Questa mattina la seconda giornata si è aperta con l'inaugurazione della stazione meteorologica al Rifugio Galassi alla presenza del presidente del Comitato scientifico centrale Cai e di Paolo Bonasoni di CNR-ISAC.

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