
Struttura alberghiera nell’ex Orto Botanico a San Giobbe: il Consiglio comunale respinge la proposta
19/06/2025Il Consiglio comunale nella sua ultima seduta ha respinto la proposta presentata dalla Società San Giobbe Srl, pervenuta ad aprile 2019, di realizzazione di una struttura alberghiera nell’ambito dell’ex Orto Botanico a San Giobbe, destinato invece dall’Amministrazione comunale ad edilizia residenziale, in parte convenzionata, e a verde pubblico, sulla base del Programma integrato di riqualificazione urbanistica (Piru) ancora vigente.
Dopo la presentazione della proposta, la Società San Giobbe ha ricevuto una prima risposta interlocutoria dagli uffici comunali, con cui si evidenziava l'inapplicabilità del procedimento di deroga previsto dalla delibera 11/2018, con cui il Consiglio comunale ha posto fine all'insediamento di nuove strutture ricettive nel centro storico di Venezia, essendo invece necessaria una vera e propria variante ai piani urbanistici del Comune.
Contro tale comunicazione la Società San Giobbe ha presentato ricorso al Tar del Veneto. Il Tar ha parzialmente accolto il ricorso, ordinando al Comune di sottoporre la proposta alla valutazione del Consiglio comunale. Avverso la sentenza del Tar, il Comune di Venezia si è appellato al Consiglio di Stato, anche per evitare che passi in giudicato un’errata interpretazione delle norme urbanistiche comunali che disciplinano l’insediamento di strutture ricettive nel centro storico. Norme introdotte dal Consiglio comunale a tutela della residenzialità e della conservazione del patrimonio edilizio storico, nonché del tessuto socioeconomico, fondato su un rapporto equilibrato fra le funzioni urbane.
In attesa del giudizio del Consiglio di Stato, il Comune ha inteso comunque ottemperare alla sentenza del Tar, sottoponendo la proposta presentata dalla Società San Giobbe alla valutazione del Consiglio comunale.
Il Consiglio comunale ha respinto la proposta della Società, ritenendo contraria al pubblico interesse la realizzazione di una struttura alberghiera in una delle aree più importanti della città antica destinata alla residenza, parte della quale a canoni sostenibili e alla realizzazione di verde pubblico e attrezzature d'interesse collettivo.