La Fondazione Querini Stampalia di Venezia ospita "Beyond the visibile", la prima retrospettiva dell'artista Luigi Pericle (Basilea 1916-Ascona 2001), protagonista della pittura europea del secondo Novecento. L’inaugurazione della mostra, che rimarrà aperta fino al 24 maggio, si è svolta questo pomeriggio, nell’Area Carlo Scarpa a Santa Maria Formosa, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore comunale alle Politiche educative, nell’ambito degli appuntamenti per la 58. Esposizione internazionale d’Arte della Biennale di Venezia dal titolo “May You Live In Interesting Times”, a cura di Ralph Rugoff.
Autore basilese, ma d’origine paterna marchigiano, Luigi Pericle ha attraversato un capitolo di storia dell'arte apprezzato dai nomi più blasonati del sistema e oggi, riemerso dall'oblio, egli è al centro di un grande progetto di recupero critico e filologico. Il piano di studio, restauro e conservazione, catalogazione del suo patrimonio artistico vede nella mostra veneziana nel contesto dei sei mesi della 58. Biennale d’Arte, la prima tappa di un articolato percorso di valorizzazione.
Il bancone disegnato da Carlo Scarpa, autore del restauro dell'area espositiva a piano terra della Fondazione Querini Stampalia, accoglie testimonianze inedite, stralci, appunti autografi, esercizi di analisi e pagine di diario, insieme ad altre opere grafiche, capaci di restituire al pubblico la personalità eclettica dell'uomo, dell'artista e del pensatore. Pittore, illustratore, letterato e intellettuale a tutto tondo, Luigi Pericle subì l’influenza della teosofia e delle dottrine esoteriche, partecipando al dibattito culturale che, da queste tendenze, fu determinato nel corso del secolo.
Parallelamente a questa attività pop, la sua seconda vita di pittore, votato all’astrattismo informale, lo vide ragionare su tecniche di lavorazione particolari, sulla sperimentazione sui materiali, su un'indagine quotidiana volta a piegare il lessico della pittura alle esigenze dello spirito, alla ricerca di forme, gesti, simboli, panorami, creature, varchi e universi paralleli che fossero la reificazione dell'invisibile e di una verità esistente oltre la contingenza.
Venezia, 11 maggio 2019