Commemorazione dell'eccidio dei Sette martiri

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Commemorazione dell'eccidio dei Sette martiri

03/08/2016

“Sette vite spezzate, simbolo di tutti coloro che combatterono per opporsi alla barbarie, perché l'Italia diventasse il Paese libero e democratico che noi oggi conosciamo”. Con queste parole l'assessore comunale all'Ambiente, Massimiliano De Martin, ha ricordato questo pomeriggio in Riva Sette martiri i partigiani trucidati il 3 agosto 1944 nella feroce rappresaglia attuata dal comando tedesco dopo la morte di una sentinella in servizio sulle navi della Marina germanica attraccate alla Riva allora denominata dell’Impero. Alla cerimonia di commemorazione sono inoltre intervenuti, tra gli altri, Gianluigi Placella e Lia Finzi della sezione Anpi “Sette Martiri” di Venezia, il consigliere della Municipalità di Venezia Murano Burano, Gabriele Piasentini e i rappresentanti delle associazioni dei combattenti e dei reduci di guerra che hanno reso omaggio ad una lapide ai caduti della prima Guerra mondiale vicino alla chiesa di San Giuseppe e al Monumento alla partigiana.

    “I sette giovani martiri che oggi ricordiamo – ha sottolineato De Martin nel portare i saluti del sindaco Brugnaro – subirono un doppio tragico torto: dopo aver perso la libertà ed essere stati rinchiusi in carcere per aver coraggiosamente espresso i propri valori, furono sacrificati per un crimine mai commesso. La violenza cieca rende ciechi, confonde la realtà dei fatti, fa vedere il male anche dove non c'è, spinge a vedere un nemico in ogni persona che ha un'opinione diversa dalla nostra”. 

    “L'assuefazione al male – ha concluso l'assessore - è un pericolo dal quale ci dobbiamo guardare, sempre, e non deve diventare una giustificazione. Perché è proprio là, dove trova persone che si voltano dall'altra parte, che esso trova il terreno più fertile per crescere. Fare memoria di queste 7 vittime dell'odio sia per tutti un'occasione per riflettere su ciò che è stato e per interrogarci su quanto siamo disposti a fare, in prima persona, per difendere la democrazia, garantendo a tutti, nel rispetto delle regole, la libera espressione del proprio pensiero. Le diversità devono trovare un punto d'incontro attraverso lo strumento del dialogo, favorendo in questo modo la coesione sociale. Il valore della democrazia trovi attuazione nella pratica della giustizia e la verità, uniche garanzie di una convivenza davvero civile”.

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