Diciotto scatti fotografici in bianco e nero, catturati dalla macchina fotografica di Mjriam Bon, dove i soggetti sono colti nell’atto di coprirsi gli occhi, le orecchie e la bocca, in una diretta restituzione dei tre stadi dell’omertà: non vedo, non sento, non parlo.
Le immagini protagoniste del flash mob che ha solcato il Canal Grande lo scorso 25 novembre approdano fino al 26 marzo negli spazi di D3082 Art Gallery in un’inedita mostra, patrocinata dal Comune di Venezia, in occasione del Marzo Donna.
Protagonisti dei ritratti sono celebrità del mondo dello spettacolo, della musica, dello sport, della politica, ma anche persone comuni, dietro i cui volti si celano racconti di violenza e sopruso quotidiano. Da Lorella Cuccarini a Alberto Matano, da Martina Potesilova a Sergio Friscia, i ritratti di Mjriam Bon sfidano la cortina di silenzio che accompagna le innumerevoli storie di abuso che spesso si dipanano oltre le mura domestiche, invitando il visitatore a riflettere su come la tendenza collettiva all’omertà si ripercuota direttamente sulle donne che ne sono tristemente protagoniste.
“La violenza contro le donne è un dramma che può colpire qualsiasi donna in qualunque momento della vita” sottolinea la presidente del Consiglio Comunale, Ermelinda Damiano. “L’aumento dei casi ci obbliga a non abbassare mai la guardia, a non rimanere indifferenti e a non far sentire sole le donne che ne sono vittime. Il progetto 'I muri del silenzio' ci consente di evidenziare due aspetti molto importanti sul tema della violenza contro le donne: il silenzio e l’omertà. Come istituzioni dobbiamo farci carico di far emergere il sommerso, provocato dalla vergogna e dalla paura di denunciare i soprusi.
Dalla violenza si può uscire ed è nostro dovere aiutare le donne a riprendere in mano la propria vita e ad essere libere di vivere e di essere sé stesse”.
Il percorso espositivo concepito per D3082 da Marco Luitprandi prevede quattro vetrine che accolgono i 18 scatti scardinati e ricomposti in modo da proporre in sequenza i cinque soggetti che interpretano il non guardare, che preferiscono non sentire e che scelgono di non parlare.
“L'allestimento – spiega Marco Luitprandi - offre così due livelli di lettura: da vicino questa percezione di community omertosa, da lontano la ricomposizione del codice trittico che chiude il cerchio dei sensi. Nella quarta vetrina si ritrova la spiegazione con la visione del progetto nella sua essenza, che si svela.”
Contributo video: https://we.tl/t-ulbYDsc8ig
Venezia, 9 marzo 2023