La presidente Damiano all'incontro online in ricordo di Giovanni Palatucci, il questore di Fiume che salvò 5000 ebrei dalla deportazione

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La presidente Damiano all'incontro online in ricordo di Giovanni Palatucci, il questore di Fiume che salvò 5000 ebrei dalla deportazione

Un incontro online per celebrare la figura di Giovanni Palatucci, questore di Fiume negli anni del fascismo, considerato un "modello esemplare di sacrificio e altruismo" per aver salvato circa 5.000 ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. A organizzarlo insieme al Comune di Venezia, nell'ambito del ricco calendario di eventi del Giorno del Ricordo, l'A.N.V.G.D. Venezia, ovvero l'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato provinciale veneziano.

Al meeting digitale per commemorare l'ex questore di Fiume, coordinato dal segretario del'A.N.V.G.D. Venezia Stefano Antonini, sono intervenuti in diretta streaming la presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano e l'autore di un testo sulla vita di Palatucci Angelo Picariello che ne ha ripercorso le vicende. In collegamento anche il giornalista tv Toni Capuozzo, che ha riportato la testimonianza di suo padre che fu collaboratore di Palatucci a Fiume. In diretta anche il questore di Venezia Maurizio Masciopinto e il presidente A.N.V.G.D. Venezia Alessandro Cuk.

"Palatucci ha salvato degli innocenti, salvaguardandone la dignità" ha dichiarato Ermelinda Damiano nel corso dell'appuntamento. "Lo scorso anno Venezia lo aveva ricordato con una cerimonia di commemorazione voluta dalla questura. Era un 'Giusto tra le nazioni'. Un uomo che scelse in uno dei periodi più bui della storia di compiere un atto straordinario di coraggio e amore: salvare tante vite sacrificando la propria. Un esempio di solidarietà e un monito affinché l'indifferenza non sia mai un'opzione".

"Venezia ha sempre fatto della Memoria un caposaldo di civiltà e di rispetto" ha proseguito la Presidente del Consiglio Comunale. "Onorando la memoria di uomini come Palatucci esortiamo noi stessi a fare del nostro meglio per contribuire alla costruzione di un mondo migliore per le future generazioni".

Si è soffermato sul ruolo istituzionale del questore invece Maurizio Masciopinto: "Sono molto legato alla figura di Palatucci e al suo modello di rappresentante delle istituzioni. Il suo salvataggio degli ebrei è conseguenza del suo modo di intendere le istituzioni, perciò la Polizia ci tiene ogni anno a ricordarlo. Oggi, in un momento storico in cui c'è carenza di modelli, resta il suo esempio, fatto di spirito di servizio, senso del dovere e disciplina volti al benessere delle istituzioni e dello Stato. Venerdì alle 10 apporremo una targa in suo onore nel centro culturale della comunità ebraica, sito nel ghetto di Venezia"

Giovanni Palatucci, nato a Montella (Avellino) il 31 maggio 1909 fu un funzionario di Polizia durante il fascismo, in servizio dal 1937 alla questura di Fiume come commissario e poi questore-reggente. Salvò dalla deportazione dal 1939 fino al suo arresto nel 1944, circa 5.000 ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Morì il 10 febbraio 1945 a 36 anni nel campo di sterminio di Dachau. Come ricorda l'A.N.V.G.D., è stato insignito di vari riconoscimenti.

Lo Stato italiano gli ha conferito nel 1995 la medaglia d'oro al merito civile: «Fedele all'impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l'occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all'arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita». Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme, Memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell'Olocausto, gli ha assegnato il riconoscimento di 'Giusto tra le nazioni'. Beatificato dalla Chiesa cattolica, è stato proclamato nel 2004 'Servo di Dio'.

Venezia, 9 febbraio 2022

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