Venerdì 23 ottobre alle ore 17 alla Casa del Cinema è in programma la presentazione della rassegna Il cinema italiano scopre il colore, a cura di Andrea Zennaro, con proiezione di cortometraggi e materiali d’archivio.

La storia del colore nel cinema è lunga e inizia in epoca muta con l’applicazione del colore sulle pellicole. Poi le tecniche si sono evolute e raffinate consentendo di girare i film a colori.

“Se praticamente subito dopo la nascita del cinema vi furono molteplici tentativi di colorare la pellicola (imbibizione, viraggio, colorazione a mano), in modi sempre più sofisticati, solo intorno agli anni Trenta del secolo scorso gli Stati Uniti brevettarono la tricromia con il Technicolor n°4 dando allo spettatore un'esperienza sensoriale mai vista in precedenza”, spiega Andrea Zennaro, curatore della rassegna.

Un percorso affascinante anche nel cinema italiano. Continua Zennaro: “In Italia furono moltissimi i brevetti e le sperimentazioni per ricreare dei colori realistici su grande schermo. Se nel 1940 il finale de L'ebbrezza del cielo venne girato con il sistema inglese Dufaycolor, è del 1950 il primo lungometraggio 16mm a colori, Mater Dei, girato con il sistema Ansco Color: due anni dopo uscirà Totò a colori con il sistema tutto italiano Ferraniacolor”.

La presentazione della rassegna Il cinema italiano scopre il colore, a cura di Andrea Zennaro, sarà alla Casa del Cinema venerdì 23 ottobre alle ore 17; con la proiezione di cortometraggi e materiali d’archivio.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata a partire dalle ore 9 dello stesso giorno di proiezione, chiamando il numero 0412747140.