La consegna, avvenuta davanti ad autorità civili e militari e alla presenza di numerosi cittadini, è stata preceduta dall’inno di Mameli, eseguito dagli alunni dell’Istituto comprensivo Filippo Grimani di Marghera – coro della scuola primaria assieme all’ensemble strumentale dell’indirizzo musicale della scuola secondaria – e dai saluti delle autorità: il prefetto Vittorio Zappalorto, la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, e il consigliere della Comunità Ebraica, Enrico Levis.
“Vorrei esprimere - ha esordito Damiano – la mia più alta stima e il mio profondo rispetto per tutti coloro che hanno dovuto affrontare difficoltà, dolori e patimenti a causa della deportazione e dell’internamento nei lager nazisti. Il mio pensiero va sia a chi ha dovuto personalmente subire queste angherie, sia ai familiari, che prima si sono visti strappare i propri cari e poi o non hanno più potuto riaverli accanto, o hanno, con amore e pazienza, curato negli anni successivi le ferite fisiche e soprattutto spirituali di chi è tornato a casa”.
La presidente ha poi auspicato “Che questa cerimonia sia per tutti noi un momento di raccoglimento e di coesione tra persone accomunate dallo stesso ideale di appartenenza, che sia di esempio per le giovani generazioni, affinché si rendano conto che dipende da ciascuno di noi cogliere gli orrori del passato, per evitare che accadano nuovamente e per rinvigorire ogni giorno la nostra coscienza civile”. Citando poi la senatrice Liliana Segre, ha infine sottolineato come “Dobbiamo coltivare la memoria, che ancora oggi è vaccino prezioso contro l’indifferenza e che ci aiuta a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può, la deve usare. Bisogna tenere alta la guardia contro ogni forma di antisemitismo, razzismo, violenza e discriminazione. Dobbiamo - ha concluso - saper fare memoria del male che siamo stati in grado di generare per evitare che esso possa tornare a travolgerci”.
E’ spettato poi alla presidente Damiano consegnare le medaglie in memoria di Carlo Marcon, Sergio Solari, Armando Sponchiado e Adriano Zoia.
La cerimonia è terminata con alcune letture tratte da libro “Il banco vuoto. Scuola e Leggi razziali. Venezia 1938-45” di Maria Teresa Sega, anch’esse a cura degli alunni dell’Istituto Grimani, con l’accompagnamento musicale dei docenti di strumento.
Venezia, 27 gennaio 2020