Torna Candiani Groove. E lo fa portando in auditorium nomi internazionali della musica contemporanea. Dopo l'edizione del 2018 che ha visto arrivare a Mestre artisti come James Senese, Cristina Donà e Dobet Gnahorè, le nuove date del 2019 si prepara ad ospitare artisti italiani e stranieri che proporranno quanto di meglio le case discografiche hanno prodotto nel segno del jazz, della world music e della contaminazione dei linguaggi.
La prima data è quella di domenica 20 gennaio alle ore 18 con il “super trio” formato da Michael Formanek, Tim Berne e Mary Halvorson. Michael Formanek è il leader di questo progetto che lo vede al fianco del sassofonista Tim Berne, da trent’anni assoluto protagonista del jazz contemporaneo e della più giovane ma già celebre chitarrista Mary Halvorson (la rivista americana Down Beat le ha dedicato la copertina del numero di giugno). Sabato 26 gennaio. alle ore 21, torna la musica classica persiana con il quartetto del maestro Hossein Alizadeh. L’evento, in collaborazione con la Casa della Cultura Iraniana proporrà al pubblico il repertorio musicale “classico” persiano che prende il nome di radif, una serie di antiche figure melodiche trasmesse attraverso svariate generazioni per mezzo della tradizione orale. Su questo insieme di melodie si basa la musica tradizionale persiana, che viene tramandata da maestro ad allievo (dalla cui bravura e memoria dipende la preservazione della musica) e integrata dalle personali interpretazioni dei maestri più importanti.
Sabato 2 febbraio alle ore 21 il protagonista è il giovane, ma già riconosciuto talento, cantautore Maldestro ( Antonio Prestiero). Riconosciuto come uno dei migliori cantautori emergenti della musica italiana oltre al Premio della Critica al Festival di San Remo Maldestro è stato insignito di numerosi riconoscimenti fra cui Premio Ciampi, De André, SIAE, AFI, Palco Libero e Musicultura. Al Centro Culturale Candiani porterà il suo ultimo album uscito lo scorso novembre Mia madre odia tutti gli uomini.
Grande concerto domenica 10 febbraio alle 18 con Bassekou Kouyate & Ngoni Ba: proclamato nel 2013 dalla BBC "miglior artista africano dell'anno" Bassekou Kouyate è uno dei grandi maestri del ngoni, un antico liuto tradizionale diffuso in tutta l'Africa occidentale. Ha collaborato con molti musicisti come Ali Farka Toure, Toumani Diabate, Taj Mahal, Damon Alban, Joachim Kühn. Per questo nuovo album si avvale di un'insolita formazione che comprende tre suonatori del n'goni (di diverse tonalità) e due percussionisti (tamburi parlanti, Yabara, Calebasse); completa la formazione la fantastica cantante Amy Sacko. La band si è già esibita nei maggiori festival di tutto il mondo (Glastonbury, Roskilde, Fuji Rock Festival, North Sea jazz Festival, WOMAD). Venerdì 22 febbraio, alle ore 21, i musicisti di Tamala esploreranno le infinite possibilità dell’incontro fra gli strumenti e gli universi sonori del Trio oscillando tra tradizione e innovazione, sogno e realtà.
A marzo il Groove inizia sabato 2 marzo alle 21 con Idan Raichel. Produttore, pianista, compositore e performer di origini israeliane, durante una carriera che si dipana per più di quindici anni, Idan è diventato uno degli artisti israeliani di maggior successo all’estero, con tour che includono concerti in alcuni dei festival più importanti così come sui palchi delle location più prestigiose dell’Europa, degli Stati Uniti, del Sud America, Canada e Australia. Come leader del The Idan Raichel Project, è diventato ambasciatore di un mondo di speranza nel quale gli artisti rompono le barriere tra persone di diversi background culturali e religiosi.
Domenica 17 marzo, ore 18, con la collaborazione di Caligola, a far risuonare l’auditorium saranno i FORQ. Nati da una costola degli Snarky Puppy, band di culto dell’ultimo decennio, i Forq sono un quartetto strumentale con base a New York, dotato di un suono dinamico, una spiccata tendenza per l’esplorazione sonora ed un’architettura subito riconoscibile, fatta di jazz contemporaneo, elettronica, funk e fusion.
Assolutamente da non perdere l’esibizione di giovedì 28 marzo alle 21 della Wolfgang Schmidtke Orchestra in Monk’s Mood. La WS Orchestra non è mai stata una big band tradizionale. A un ideale di perfezione esecutiva delle singole sezioni ha contrapposto punti fondamentali del jazz, ossia la valorizzazione del timbro individuale e delle possibilità improvvisative anche in un contesto orchestrale. Questo grazie al fatto che in questa formazione confluiscono noti solisti attivi e riconosciuti nelle proprie band. La somma di queste individualità dà origine alla sonorità dell‘orchestra, nella quale la creatività non sottostà al diktat della partitura scritta. Si respirerà aria d'altri tempi grazie ai riferimenti al jazz di New Orleans e Louis Armstrong ma nel contempo si sarà proiettati in una dimensione di vivida contemporaneità venerdì 5 aprile alle ore 21 con il Franco D’Andrea Trio in Transition Today, ennesima testimonianza della capacità di Franco D'Andrea, da quasi cinquant’anni assoluto protagonista del jazz italiano, più volte vincitore del referendum della rivista Musica Jazz, di andare oltre il materiale di riferimento per creare un linguaggio dalle coordinate personali, unico e immediatamente riconoscibile.
Venerdì 12 aprile, ore 21, saliranno sul palco Les Filles De Illighadad, un gruppo di ragazze avant rock provenienti dal villaggio omonimo del Niger, fautrici di un nuovo genere di chitarra Tuareg che si mescola al folk tradizionale rurale. Contro la tradizione, Fatou Seidi Ghali e la sua band hanno creato versioni in studio contemporanee che non sono mai state registrate prima, trasportando canzoni nomadi rurali nel XXI secolo. Martedì 7 maggio alle ore 21 doppio concerto con Marco Ribot in Silent Movies e Humpty Duo con Synchonicities
A chiudere la stagione Groove giovedì 16 maggio ore 21 ci pensano Moonlight Benjamin con Siltane: Beat Voodoo, rock Haitiano e blues Americano, una fusione potente ed originale che l'artista Moonlight Benjamin ha reso unica con questo nuovo album Siltane, uscito nel 2018 che l'ha vista anche tra gli highlights del Womex 2018. Un mix esplosivo tra la voce ribelle e potente dell'artista haitiana emigrata in Francia e le chitarre di Matthis Pascaud.
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Veenzia, 12 gennaio 2019