
Scarica la programmazione dal 9 al 15 maggio 2024
Ultimo appuntamento, mercoledì 15 maggio, con Classici fuori Mostra. Festival permanente del cinema restaurato, organizzato in collaborazione con La Biennale di Venezia e i docenti delle classi di cinema dell'Università Ca’ Foscari e dell’Università IUAV di Venezia.
Mercoledì 15 maggio alle ore 19 al Rossini il festival chiude con Il ferroviere di Pietro Germi.
In rassegna undici Classici recentemente restaurati dalle principali cineteche di tutto il mondo, in versione originale con sottotitoli in italiano. Ogni film sarà preceduto dalla presentazione di un esperto e seguito da una sessione di domande e risposte col pubblico.
“Ritorna per la quinta volta Classici fuori Mostra che il pubblico veneziano ha dimostrato di gradire, frequentando con assiduità le precedenti edizioni – dichiara il direttore artistico della Mostra del Cinema Alberto Barbera –. La possibilità di vedere o rivedere su grande schermo alcuni capolavori che hanno segnato lo sviluppo della settima arte nel secolo scorso, in versioni accuratamente restaurate da alcune delle principali cineteche e laboratori specializzati di tutto il mondo, rappresenta evidentemente un’occasione preziosa che gli studenti soprattutto non intendono lasciarsi sfuggire”.
Mercoledì 15 maggio alle ore 19 è in programma Il ferroviere (1956) di Pietro Germi. “Tutta l’opera di Germi, regista scomodo, antifascista, anticomunista, spesso arrogante e sanguigno,
è stata travisata dalla critica dell’epoca, molto spiazzata anche da Il ferroviere. Germi veniva da una serie di insuccessi commerciali e alla ricerca di nuovi soggetti fu conquistato dal racconto inedito di un giovane sceneggiatore comunista, Alfredo Giannetti, che aveva come protagonista un operaio e la sua famiglia. Il produttore, Carlo Ponti, non credeva nel progetto e anche per rallentarne la realizzazione propose, per la parte del protagonista, nomi impossibili come quelli di Spencer Tracy e Broderick Crawford. Fu Giannetti a intuire che Germi avrebbe voluto e potuto interpretare il ruolo principale e fu lui a dirigerlo nei provini che convinsero Ponti.
Con i suoi Nastri d’argento al regista e al produttore, Il ferroviere fu un grande successo, nei piccoli centri ancor più che nelle grandi città. Il pubblico fu colpito dalla sincerità dell’opera, specchio dell’Italia dell’epoca: una Roma in costruzione dove i palazzi rubano spazio al gioco dei bambini, paghe che non bastano, scioperi, crumiri, dirigenti sindacali che non ascoltano, una società dove l’unica salvezza è nel senso di appartenenza a un mondo antico, popolare, capace, con il proprio affetto e le proprie radici, di dare la forza per affrontare i drammi della vita. […] Opera corale sul tempo che passa, il film doveva intitolarsi Un giorno e tutti i giorni perché racconta “lo scorrere lento della vita, il senso amaro, tenero, drammatico e dolce della vita.” (Gianluca Farinelli)
Il restauro del film è a cura della Cineteca di Bologna, in collaborazione con Surf Film.
Introduce Roberta Novielli.
L’ultimo appuntamento con Classici fuori Mostra. Festival permanente del cinema restaurato sarà mercoledì 15 maggio, alle ore 19 al Rossini, con il film Il ferroviere di Pietro Germi.
Biglietto: intero 6 euro; ridotto 3 euro; abbonamento 10 ingressi 22 euro.
È attiva la prevendita per tutte le date su: ccvenezia.18tickets.it
Grazie per l’attenzione.
Vi aspettiamo al Rossini!