Si è tenuta questa mattina, in Piazza Martiri delle Foibe a Marghera, la cerimonia del Giorno del Ricordo, attività istituita nel 2004 con la Legge 92 "in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale" che ha visto oltre ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe alla fine della Seconda guerra mondiale.
A portare i saluti dell'Amministrazione è stata la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, insieme al presidente della Municipalità di Marghera, Teodoro Marolo. Con loro presenti, tra gli altri, c'erano anche il prefetto di Venezia, Darco Pellos, il presidente del comitato di Venezia dell'Associazione Nazionale Giulia e Dalmazia (A.N.V.G.D.), Alessandro Cuk, l'assessore ai Rapporti con le Municipalità, Renato Boraso, l'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, l'assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, diversi consiglieri comunali, le autorità militari del territorio oltre alle Associazioni Combattentistiche e d'Arma.
Dopo il canto dell'Inno di Mameli, sono seguite la benedizione da parte di don Giancarlo Apostoli e la deposizione della corona d'alloro sul monumento in onore delle vittime e degli esuli dell'Istria, della Venezia Giulia e della Dalmazia. Al termine dei saluti istituzionali, gli alunni delle classi quinte dell'istituto comprensivo "Grimani" di Marghera hanno cantato tre canzoni: "Magazzino 18", la canzonetta popolare "Zaratina" e per finire, il "Va, pensiero" di Giuseppe Verdi.
"Questa comunità e la nostra Città hanno da subito avuto la sensibilità e consapevolezza di dedicare questa Piazza alle vittime di cui oggi celebriamo il ricordo - ha esordito la presidente Damiano - Con l'aiuto delle associazioni e di voi cittadini siamo riusciti a creare un vero e proprio 'Percorso del Ricordo' che quest'anno conta quasi una quarantina di appuntamenti sparsi su tutto il territorio comunale. Si tratta di momenti di riflessione che ci riportano alla mente quella tragedia così grande che ha colpito gli italiani che hanno dovuto abbandonare le proprie case e la propria terra, uccisi in maniera così ignobile. Grazie a questo percorso riusciamo a mantenere vivo il ricordo di una pagina triste della nostra storia".
Damiano e il presidente Marolo hanno poi sottolineato l'importanza di trasmettere la memoria storica alle nuove generazioni, perché siano loro a portare avanti questa tradizione. "Noi adulti abbiamo una grande responsabilità nei vostri confronti - hanno commentato rivolgendosi agli alunni delle classi quinte - nel trasmettervi i valori della libertà, della democrazia e soprattutto del rispetto, affinché terribili situazioni, che contraddistinsero una delle pagine più buie della nostra patria, non possano mai più ripetersi".