La presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, l’assessore all’Università, Paola Mar, la presidente della IV Commissione consiliare, Deborah Onisto, sono intervenute questa mattina, venerdì 11 giugno, nella sala consiliare del Municipio di via Palazzo a Mestre, alla presentazione della medaglia commemorativa in memoria di Giorgio Zoccoletto. Esperto della storia di Mestre, lo studioso è scomparso il 9 agosto 2019. La cerimonia è stata organizzata dalla Pro loco di Mestre insieme a una trentina di amici estimatori, in collaborazione con il Comune di Venezia.
“Abbiamo ricordato una personalità che ha avuto un profondo legame con la città di Mestre e soprattutto è stato un grande conoscitore della sua storia. La valorizzazione del territorio deve passare anche dalla valorizzazione della sua storia. La città deve molto a quest’uomo e alle sue ricerche . Perciò oggi abbiamo voluto dedicargli questo doveroso ringraziamento” ha esordito la presidente Damiano.
Coniata in 50 esemplari in bronzo e con un diametro di 7 centimetri, la medaglia riporta nel dritto il ritratto dei ricercatore, gli anni di nascita (1937) e di morte (2019); sul retro, in alto c'è lo stemma della Serenissima, il leone andante con croce e sotto, appaiati, quello di Zuglio Carnico e il medievale di Mestre: “Giorgio, infatti, ammirando l’antica Repubblica ‘dominante’, ha sempre tenuto nel cuore sia la Carnia, terra di origine della famiglia della madre originaria di Fielis, che Mestre, di cui era fiero, andando via via a scoprirne la plurimillenaria storia” spiegano gli organizzatori.
La medaglia che porta il numero 8 (ne sono state coniate cinquanta), è stata prodotta dalla Pro Loco di Mestre, di cui Zoccoletto era socio. E’ stata realizzata come ultima opera dal maestro d’arte Giuseppe Grava, grande amico di Zoccoletto, artista-medaglista formatosi con la creazione di centinaia di piastre realizzate in particolare per soggetti ed argomenti attinenti alla storia e alla cultura.
“Ricordo Giorgio Zoccoletto all'Archivio di Stato quando ero una giovane studentessa" ha concluso l’assessore Mar. "Ricordo i suoi occhi, che trasmettevano la passione e la voglia di studiare quella storia, per certi versi anche minore, del territorio, dell’amministrazione, che ancora oggi ci può servire per svolgere al meglio il nostro compito di amministratori”.