Nuovo appuntamento con Candiani Groove venerdì 22 febbraio alle ore 21 con la band Tamala che, nell’ultima edizione del Womad ha dato vita a una delle performance più interessanti.
La band Tamala ( letteralmente “viaggiatori"), come il suo nome, esplora le infinite possibilità d'incontro tra i diversi suoni possibili oscillando facilmente tra tradizione e innovazione, forza e sottigliezza, sogno e realtà, nord e sud. Il trio è formato da due musicisti senegalesi e da un violinista folk belga: si potrebbe pensare a niente di più lontano? E invece i Tamala sono la dimostrazione che niente è impossibile quando di mezzo c’è la musica.
E’ difficile non innamorarsi della musica africana. I suoni di strumenti spesso così diversi da quelli che siamo abituati a sentire creano indiscutibilmente una magia che difficilmente si può trovare in altre parti del pianeta. Altro fattore decisamente fondamentale sono le voci – spesso usate come strumenti esse stesse – che riescono ad evocare immagini e sensazioni come difficilmente accade. Ecco quindi che tutti i concerti di musica africana hanno un qualcosa di magico da trasmettere. E questo accade sempre, con qualsiasi artista. Quello che però è accaduto al Womad quest’anno è l’unione tra due magie, quella della musica africana con i suoni di uno degli strumenti più magici in assoluto come il violino.
Oltre al feeling musicale, i musicisti di Tamala condividono una serie di valori che hanno deciso di difendere attraverso la loro musica: sostengono infatti una scuola in Senegal, da qui il loro soprannome di "ambasciatori di Ceppe". Mola Sylla canta con un potere che nasce dal cuore; il timbro della sua voce ghignante lo rende uno dei più creativi cantanti senegalesi, come testimonia la sua lunga collaborazione con il cellista olandese Ernst Reijsiger, con il quale ha composto la colonna sonora del film di Werner Herzog The Blue Yonder. Mola Sylla suona anche lo xalam (liuto dell'Africa occidentale), kongoma e kalimba (pianoforti a pollice), così come le percussioni. Bao Sissoko, riconosciuto in tutta Europa come talentuoso suonatore di kora (tanto da essere definito “maestro” di questa arpa dell'Africa occidentale) ha, tra le altre cose, suonato a fianco del famoso Baaba Maal ma è anche noto per la sua collaborazione con Malick Pathé Sow. Il violinista folk belga Wouter Vandenabeele può ancora sorprenderci con le sue collaborazioni, ognuna più audace dell'ultima.
Dopo aver collaborato con il suonatore di siriani Elias Bachoura e aver preso parte alla grande band mondiale Olla Vogala, Wouter sta ora mettendo le sue energie in questo trio. I tre musicisti avevano già lavorato insieme alcuni anni fa negli album The music of Issa Sow e Mousso Lou di Mami Kanouté, ma è come un trio che la magia della loro musica diventa veramente evidente. Sincerità e serenità scaturiscono da ogni nota, come un invito a lasciarsi trasportare dal capriccio delle melodie.
La complicità tra il violino, la kora e il canto è inebriante, il dialogo è sostenuto, e il puro piacere nel suonare risplende in ogni istante. Un piacere che non si può aiutare a condividere.
Ingresso: intero euro 15 – ridotto possessori tessere Cinema Più e Img, soci Caligola, Casa della cultura iraniana euro 12 – ridotto Candiani Card, studenti fino a 26 anni euro 10 - ridotto speciale under 14 euro 3
Biglietti in vendita alla biglietteria del Centro e online www.vivaticket.it (diritto di prevendita 1 euro)
Orari biglietteria: martedì e giovedì 16.00 – 18.00; mercoledì e venerdì 10.00 – 12.00; sabato 16.00 – 20.00.
In occasione degli spettacoli, da due ore prima dell’inizio.
www.culturavenezia.it/candiani
Venezia, 18 febbraio 2019