L'assessore Zuin alla tavola rotonda “Oltre l’oblio oncologico: conseguenze neurocognitive della malattia e delle terapie”

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Tavola rotonda
 

L'assessore Zuin alla tavola rotonda “Oltre l’oblio oncologico: conseguenze neurocognitive della malattia e delle terapie”

03/02/2024

Questa mattina, nell’auditorium della Fondazione The Human Safety Net, all'interno delle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco, si è tenuta la tavola rotonda “Oltre l’oblio oncologico: conseguenze neurocognitive della malattia e delle terapie”, organizzata dall’IRCCS San Camillo.  

L’evento si è proposto come occasione di approfondimento e confronto, alla luce della recente approvazione della legge sull'oblio oncologico. A prendere la parola professionisti del panorama sanitario e istituzionale. Tra questi, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità della Regione Veneto e Pierfranco Conte, direttore scientifico IRCCS San Camillo. 

Per l’Amministrazione comunale ha invece preso parte all’evento l’assessore Michele Zuin. “Un importante convegno sulla nuova legge sul diritto all'oblio oncologico, che rappresenta un passo significativo nella tutela dei diritti dei pazienti e nel promuovere una società compassionevole”, ha dichiarato. “Questa legge riconosce il diritto fondamentale di chi ha affrontato la battaglia contro un tumore di non essere eternamente definito dalla malattia”. 

“Un tumore, oltre a essere una sfida fisica, pone spesso un peso emotivo duraturo”, ha aggiunto. “La nuova legislazione si propone di garantire che coloro che guariscono possano vivere senza essere costantemente legati al loro passato di malattia. Riconoscere il diritto all'oblio oncologico significa rispettare la dignità di chi ha combattuto e ha superato questa difficile prova. Ci impegniamo, quindi, a sostenere e implementare questa legislazione per garantire che ogni individuo possa godere di una vita dignitosa e senza il peso costante del passato di malattia”. 

 

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