Alla Fondazione Cini seconda giornata dedicata al potere della persuasione. Venturini: "Venezia grande motore di soft power"

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Venturini alla seconda giornata sul Soft Power
 

Alla Fondazione Cini seconda giornata dedicata al potere della persuasione. Venturini: "Venezia grande motore di soft power"

29/08/2023

 

Seconda giornata di dibattito all'auditorium 'Lo Squero' della Fondazione Cini, sull’isola di San Giorgio, nell’ambito della IV Conferenza sul Soft Power, il potere della persuasione.

Al centro dell’incontro, introdotto da Francesco Rutelli, fondatore e presidente del Soft Power Club, il tema “Identità e civilizzazioni. Millenni di hard power e Soft Power: Venezia, il Mediterraneo, il Mondo”. 

All’evento ha preso parte, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, l’assessore al Turismo e alla Coesione sociale Simone Venturini. Sono intervenuti, tra gli altri, Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura,
Renata Codello, Segretario generale Fondazione Cini, Tiziana Lippiello, Rettrice dell’Università Ca’ Foscari, Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia.

“Grazie per l’invito a trovarci per discutere di tempi che saranno sempre più al centro dell’agenda attuale”, ha sottolineato l’assessore Venturini, che ha esteso i ringraziamenti al ministro Sangiuliano, alla sua quinta visita in Città. “Francesco Rutelli ha avuto l’intuizione di pensare, prima che il mondo fosse sconvolto dall’avvento del Covid, e da tutto ciò che ha comportato, che il tema del soft power andasse raccontato e approfondito.

Aver avuto la capacità di mettere insieme questa grandissima comunità diplomatica, imprenditoriale, di ricerca, di studiosi, è uno dei principali meriti del Soft Power Club: ha saputo intercettare un grande bisogno per cercare strumenti di risoluzione dei conflitti nel panorama internazionale senza ricorso all’uso della violenza o della coercizione.

Il Covid – ha aggiunto Venturini - ha messo di fronte la comunità internazionale a una scomposizione economica, della produzione industriale e delle reti economiche, oltre che a una crisi personale per l’isolamento a cui ha costretto. A questa situazione si è aggiunto il tema della guerra, una parola che noi europei avevamo rimosso, ma che non era sparita dal mondo, in particolare in molte regioni del Medio Oriente o in molti paesi dell’Africa. Dopo questi quattro anni di scomposizione di ogni certezza, di infrangersi di ogni scenario consolidato siamo di fronte a un futuro da costruire per l’Europa, che deve ritrovare una sua anima, ma anche per lo scacchiere globale. Ecco allora che fare ricorso ad altri tipi di persuasione e di confronto può avere un ruolo centrale che va colto.

La scelta di Venezia da questo punto di vista può essere particolarmente d’ispirazione perché nella sua storia questa città ha rappresentato un modello: ha capito che la sua finitezza geografica non consentisse di avere eserciti e flotte perennemente mobilitati; permetteva però l’utilizzo di armi sapienti come la diplomazia, il commercio, l’economia, l’artigianato e la bellezza dei suo palazzi e delle sue opere d’arte.

Una testimonianza di grande soft power che ancora oggi è centrale in queste dinamiche, basti pensare al ruolo della Biennale, delle Università, delle Istituzioni culturali e internazionali. Venezia è un grande motore di soft power, a disposizione dell’umanità a cui apriamo le porte della città e a cui chiediamo di aiutarci a sostenerla per fare in modo che possa arrivare a vivere almeno altri 1600 anni”.

Galleria Fotografica: https://v41.it/L1a2z

 

 

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