“Giorno del ricordo”: al teatro Momo lo spettacolo “Dalla strage di Vergarolla al Treno della vergogna”

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un momento dello spettacolo
 

“Giorno del ricordo”: al teatro Momo lo spettacolo “Dalla strage di Vergarolla al Treno della vergogna”

15/02/2023

    Il ricco calendario di iniziative proposte dal Comune di Venezia in collaborazione con l'associazione “Venezia Giulia Dalmazia”, nell'ambito del “Giorno del ricordo”, che si celebra in questo mese di febbraio per non dimenticare il dramma delle foibe e degli esuli istriano dalmati, ha proposto questa mattina un altro evento molto significativo.

    Al teatro Momo di Mestre è andato infatti in scena lo spettacolo “Dalla strage di Vergarolla al Treno della vergogna”, realizzato dalla compagnia teatrale del Liceo “Levi” di Montebelluna. Presente alla rappresentazione, a cui hanno assistito oltre 200 studenti dell'istituto “Stefanini” di Mestre, la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano.

    “Tra gli oltre 40 eventi quest'anno in cartellone – ha sottolineato nel suo saluto la presidente – questo ha una valenza particolare, perché è stato ideato e realizzato da dei ragazzi delle superiori, per raccontare eventi tragici della storia recente del nostro Paese a dei loro coetanei.

    E' affidato proprio ai nostri giovani il compito, non solo di non dimenticare, ma di tramandare anche alle generazioni future, quanto accaduto.”

    La strage di Vergarolla è avvenuta in Istria, nei pressi di Pola, il 18 agosto 1946, causata da un attentato dinamitardo, compiuto, sulla spiaggia, da persone rimaste sconosciute, che provocò la morte di almeno 65 persone, là convenute per assistere alle gare natatorie promosse dall'associazione italiana “Pietas Julia”.

    Venne chiamato “Treno della vergogna”, invece, il convoglio ferroviario che trasportava esuli dalmati partiti da Pola e arrivati per mare ad Ancona, per portarli in alcuni campi profughi di La Spezia. Il 18 febbraio 1947 il treno, dopo ore di viaggio, si fermò nella stazione di Bologna, per consentire agli esuli di alimentarsi.

    Considerandoli “fascisti”, militanti di sinistra bloccarono però la consegna dei pasti caldi che erano stati preparati per loro dalla Croce Rossa, gettandone anche alcuni nei rifiuti e spargendo il latte destinato ai bambini sui binari. Il convoglio fu costretto a ripartire e a fermarsi a Parma, dove finalmente si riuscì a distribuire il cibo.

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