Si tiene fino a domani alla Fondazione Giorgio Cini il convegno di studi su Tammaro De Marinis

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Locandina del convegno
 

Si tiene fino a domani alla Fondazione Giorgio Cini il convegno di studi su Tammaro De Marinis

14/10/2019

L’assessore comunale al Turismo, Paola Mar, ha preso parte oggi alla sessione d’apertura del convegno “Multa renascentur”, organizzato alla Fondazione Giorgio Cini dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione stessa, in occasione dei 50 anni dalla morte dell’antiquario, bibliografo e bibliofilo italiano Tammaro De Marinis (Napoli, 1878 - Firenze,1969).

Grande mercante e collezionista di libri antichi, studioso insigne della storia del libro e raccoglitore di antichi volumi, miniature, legature, De Marinis ha operato a Firenze ed è ritenuto il principe dei bibliofili italiani del secolo. La due giorni di studio ha l’intento di promuovere un approfondimento sulle vicende personali e professionali del famoso libraio. Gli stretti legami con la Fondazione Giorgio Cini, dati dalla presenza a San Giorgio della sua biblioteca di lavoro, di una rilevante porzione della sua collezione antica e di numerosi documenti archivistici e di studio, sono alla base delle nuove ricerche di cui la Fondazione si fa ora promotrice.

“I libri e i documenti parlano, non sono morti: ci danno la possibilità di conoscere meglio il nostro passato, di capire il presente e sono una culla per il nostro futuro”. Ha esordito così l’assessore Mar, dopo aver portato i saluti del sindaco Luigi Brugnaro. “Trovo eccezionale – ha continuato - il collegamento ad Orazio di ‘Multa renascentur’ perché spiega bene che il libro, tanto quanto la figura di De Marinis, vanno esplorati, approfonditi secondo diverse sfaccettature. Non a caso nel corso del convegno esperti italiani ed esteri analizzeranno il suo rapporto con la Città di Venezia, con la Fondazione Cini, coi libri, coi documenti, restituendo una visione a 360 gradi dell’opera di quest’uomo innamorato dei libri. Questa due giorni è significativa, infine, perché sottolinea come il libro, oggi, nell’epoca dell’affermazione della cultura tecnologica, vada custodito, protetto, tramandato e fatto rivivere”.

 

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