I BalletBoyz®, originali danzatori inglesi, al Teatro Toniolo

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Bradley Waller in BalletBoyz Life. (Rabbit) Credit Tristram Kenton
 

I BalletBoyz®, originali danzatori inglesi, al Teatro Toniolo

21/03/2017

TEATRO TONIOLO

Martedì 21 marzo 2017, ore 21.00

 

IO SONO DANZA

 

Life./Vita.

direzione artistica Michael Nunn & William Trevitt

 

Rabbit

coreografia Pontus Lidberg

Fiction

coreografia Javier de Frutos

 

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BIGLIETTERIA

 

Martedì 21 marzo ore 21,00 al Teatro Toniolo è di scena BALLETBOYZ®, compagnia di dieci strepitosi giovani talenti, unico ensemble inglese tutto al maschile, considerata una delle formazioni più innovative e originali della modern dance.

Pionieri dell’idea di una danza per tutti, con la direzione artistica di Michael Nunn & William Trevitt, questi danzatori, riconosciuti come una delle più vivaci realtà della scena britannica, hanno raggiunto un vasto pubblico grazie ai loro lavori applauditi tanto in teatro quanto in televisione. La serata di Life./Vita ovvero un elegante, energico, provocatorio sguardo alla vita e alla morte - secondo appuntamento della stagione Io Sono danza promossa ed organizzata dal Settore Cultura del Comune di Venezia, con la collaborazione di Arteven Circuito Teatrale, Regione del Veneto e Città Metropolitana di Venezia - presenta due creazioni coreografiche di altrettanti autori.

Il sipario si apre su RABBIT, nuova produzione 2016 ideata dallo svedese Pontus Lidberg sulla musica del compositore polacco Henryk Mikolaj Górecki, che crea un intelligente contrappunto al movimento. Questa coreografia, in cui si ritrova l’abituale intelligenza e l’interesse per gli animali di Lidberg, ha un che di onirico e attinge al subconscio e alla sfera psicologica, Inizia con due uomini in scena, una scatola scenica illuminata da luce lunare, di cui uno indossa una testa di coniglio. Via via entrano altri danzatori tutti vestiti in modo simile, anche se non sempre con la testa di coniglio, e la qualità del loro movimento è morbida, quasi senza peso, tanto appaiono leggeri come piume. Il coreografo ci lascia liberi di elaborare il significato di questo suo lavoro sull’esclusione e il desiderio di appartenenza alla comunità: “È come quando si guarda un quadro - dice - il guardarlo ci può arrivare a dire molte più cose su noi stessi che non sul quadro stesso”.

Dopo l’intervallo si prosegue con FICTION del venezuelano Javier de Frutos su musiche del britannico Ben Foskett e dell’americano di origine libanese P. Jabara. L’inizio è surreale: una voce fuori campo annuncia che il coreografo Javier de Frutos è morto. Ovviamente non è vero, l’artista voleva solo creare un lavoro sulla morte e gli sembrava scortese farlo su quella di qualcun altro. In scena i danzatori, davanti ad una grande sbarra, cominciano a muoversi come se le parole fossero il motore del loro movimento.

Il lavoro progredisce in qualcosa di molto speciale con un uso virtuosistico della sbarra, sopra e sotto e con movimenti spesso a canone e a volte all’unisono in quello che sembra un flusso incessante di creatività e immaginazione. Le emozioni traboccano, un individuo sembra essere escluso dal gruppo, un altro viene prevaricato, de Frutus non solo sa come il corpo maschile si muove ma anche che cosa motiva chi lo possiede e tutto questo si ritrova nella sua riuscitissima coreografia.

I danzatori sono Andrea Carrucciu, Simone Donati, Flavien Esmieu, Marc Galvez, Edward Pearce, Harry Price, Matthew Rees, Jordan Robson, Matthew Sandiford, Bradley Waller.

 

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