Teatri di Carnevale tra gioco e ironia, tradizione e irriverenza

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I corni della Scala
 

Teatri di Carnevale tra gioco e ironia, tradizione e irriverenza

26/01/2018

 

Nel quadro variegato delle attività con cui Venezia promuove e sostiene il Carnevale, il contributo dei teatri cittadini assume un ruolo di grande rilievo; nel nostro territorio il teatro conosce oggi una stagione di rifioritura per certi versi sorprendente, con punte di eccellenza in numeri e qualità dell'offerta. I teatri gestiti dal Settore Cultura del Comune di Venezia, e cioè il Toniolo e il Momo di Mestre, non fanno eccezione, e rilanciano anche quest'anno una programmazione stagionale di grande successo, che nel periodo di Carnevale individua cijnque appuntamenti di rilievo, "sintonizzati" in vario modo col suo spirito migliore.

Si parte sabato 3 febbraio al Teatro Toniolo (ore 21.00), con uno degli spettacoli di punta della rassegna "Io sono comico", qui affidato a un ospite d'eccezione: l'estro di Giovanni Vernia porta in scena infatti il nuovo esilarante monologo Sotto il vestito, Vernia. L’attore genovese, reso celebre da Zelig nei panni dello spassoso Jonny Groove, stralunato campione dei giovani discotecari milanesi, rivive sulla scena la propria storia personale, smarcandosi dalle convenzioni più comuni e rivestendola di spiazzante autoironia, in un canovaccio comico che coincide per intero con la propria biografia.

Domenica 4 febbraio i riflettori si spostano sul Teatro Momo; luogo di spettacolo amato dai più piccoli, che ha sviluppato nel corso dei decenni una propria apprezzata dimensione di incubatore fantastico per bambini e ragazzi, ospitando le migliori produzioni teatrali a loro dedicate. Qui, la rassegna "Domenica a Teatro" offre un appuntamento di grande originalità, mescolando gioco e didattica come nella migliore tradizione del genere. Si tratta di Una storia a tempo di jazz, scritto e diretto da Pino Costalunga sulle suggestioni di un quesito molto semplice: è possibile raccontare il jazz ai bambini come si racconta una favola o si legge una filastrocca? La risposta, affermativa, sta tutta in un dialogo continuato e esilarante tra attore e strumenti musicali. Doppio spettacolo alle ore 15.00 e 17.00, per un pubblico consigliato dai 4 anni in su.

Anche il concerto della Stagione di Musica Sinfonica e da Camera di Mestre, previsto al Toniolo mercoledì 7 febbraio (ore 20.30), assume un'intonazione particolarmente brillante e leggera, in sintonia con lo "spirito" del periodo. Protagonista de I corni della Scala infatti è uno strumento di grande virtuosismo e fascino timbrico, portato in dote non da una piccola formazione cameristica, ma dall’intera sezione dei corni del Teatro alla Scala di Milano, insieme ad una coppia di percussionisti dell'orchestra milanese. Un concerto scintillante e di grande vitalità, sotto la direzione di Angelo Sormani.

Il rapporto fra Goldoni e il Carnevale ha assunto, nel corso dei secoli, la vitalità di un unico corpo simbolico ricco di strati, intonazioni e personaggi diversi. Così è naturale segnalare al Teatro Momo, domenica 11 febbraio alle 16.00, un testo goldoniano fra i più lucidi e pungenti, Le femmine puntigliose; una commedia che mette in scena con estro e ironia il contrasto tra la nobiltà e la borghesia, con un Pantalone in gran forma. La regia è di Gianni A. Visentin, alla guida di una Compagnia di grande valore e dal nome assai significativo, come "La Goldoniana".

A chiudere il sipario, martedì 13 febbraio (ore 21.00), il gran botto di uno spettacolo che porta in sé, pur trasfigurata in modo sublime, l'essenza stessa del Carnevale. Al Teatro Toniolo la compagnia Chicos Mambo, col suo team di sei danzatori che dal 1994 incanta le platee di mezzo mondo, mette in scena Tutu; una specie di sberleffo coreograficamente perfetto, che in un collaudato e irresistibile dispositivo dissacratorio di musiche e corpi prende di mira la storia stessa della danza, non risparmiando alcun cliché o stereotipo del genere.

Tutte le informazioni sono disponibili nel sito culturavenezia.it

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