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Il presepe monumentale di Agrestini alla chiesa dei Santi Lucia e Geremia

Una gigantesca installazione artistica. Uno spazio nel quale muoversi o soffermarsi a piacere, perché ovunque si posi lo sguardo c’è un microcosmo da esplorare, ricco di dettagli, monili, stoffe pregiate e profumi d’oriente.

Il presepe monumentale Agrestini non è solo il più grande d’Europa, ma anche il più emozionante. Venezia, per questo Natale 2025, espone la sacra rappresentazione artistica nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia, fino al 9 gennaio.

Questa sera, nel giorno di Santa Lucia, il presepe ha ricevuto la benedizione del patriarca Francesco Moraglia. Alla celebrazione ha preso parte anche il Comune di Venezia, con l'assessore alla Promozione del territorio Paola Mar, promotrice di Admirabile Signum, il progetto del comune che mette insieme un itinerario di sacre rappresentazioni, sparse sul territorio Veneziano: presepi fatti a mano, di famiglia e presepi artistici.

"Ringrazio Sua eccellenza il Patriarca Francesco Moraglia e il rettore del santuario di Santa Lucia don Gian Matteo Caputo per aver accettato, anche quest'anno, la proposta del Comune di ospitare una tale opera d'arte: un presepe che ci rimanda a una realtà visibile, a un simbolo, allestito, in questa chiesa, in maniera tale che lo si possa attraversare: da un lato abbiamo la natività, dall'altro i re magi - ha detto l'assessore a margine della celebrazione - Il presepe non è solo una tradizione, ma è un modo di stare assieme, è la speranza per il futuro: questo è il motivo del viaggio di Admirabile Signum tra i presepi del territorio. E' un'iniziativa corale, che coinvolge  tutto il Comune, che mostra una natività che non è più solo di casa e di famiglia, ma della comunità tutta", ha spiegato l'assessore Mar.

Il presepe degli Agrestini è un'opera di Mario e Marco, padre e figlio - presenti alla messa solenne del patriarca - e fatta di 22 statue a grandezza naturale; un presepe nel quale il visitatore si unisce ai pastori, incontra i re magi, osserva gli artigiani al lavoro, tocca i panni stesi al sole; accarezza galline, colombe e pecore.