Sono oltre centomila i visitatori che hanno reso omaggio al patrimonio culturale della Città varcando la soglia del Padiglione Venezia, la grande biblioteca universale allestita ai Giardini della Biennale in occasione della 19. Mostra Internazionale di Architettura. Il progetto intitolato “Biblioteche. Costruire l’intelligenza veneziana”, ideato e proposto dall’Università Iuav di Venezia con la collaborazione del Comune di Venezia e dell’Ordine degli Architetti di Venezia, ha fatto registrare 102.211 ingressi.
Naturale, artificiale, collettiva: l'esposizione del Padiglione, ricalcando l'immagine di Venezia, ha messo al centro la costruzione dell’intelligenza collettiva trasformandosi in una grande biblioteca viva. Un luogo immersivo dove il pubblico ha potuto esplorare centinaia di volumi cartacei e multimediali, inclusi 27 micro-cataloghi dedicati alle ricerche che da Venezia si proiettano verso lo scenario globale. I numeri confermano Venezia come città della conoscenza: 128 biblioteche, 125 istituzioni coinvolte e 6.860.000 volumi custoditi. E poi 890.000 volumi nelle biblioteche dedicate ad architettura e arte: la più grande collezione al mondo nel settore.
"Il Padiglione Venezia si è confermato uno spazio di ricerca, innovazione e stimolo per guardare al futuro e alle nuove generazioni - è il commento del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - Abbiamo raccontato ai visitatori italiani e stranieri il nostro patrimonio culturale attraverso il sapere custodito nelle biblioteche cittadine, valorizzandolo con un apposito Protocollo sottoscritto da tantissimi soggetti. Un impegno condiviso per valorizzare e mettere in rete il nostro sistema bibliotecario, renderlo più accessibile e dare nuove opportunità di crescita culturale a tutta la comunità. È un passo concreto verso la Venezia che immaginiamo: una città della conoscenza, capace di unire tradizione e innovazione. Sempre al Padiglione abbiamo voluto continuare ad esporre le opere vincitrici del concorso Artefici del Nostro Tempo, un progetto che abbiamo fortemente sostenuto e che auspico continui a crescere, perché il talento dei nostri giovani merita spazi e occasioni per emergere".
Soddisfazione condivisa dal rettore dello Iuav di Venezia Benno Albrecht: "Il Padiglione Venezia ha dimostrato ancora una volta che questa città è un luogo in cui la conoscenza si produce, non si limita a essere custodita. Venezia è un laboratorio vivente, un sistema di intelligenze che lavorano, ricercano, progettano. Se vogliamo che Venezia continui a essere motore di innovazione e sapere, dobbiamo investire nel suo capitale umano: nei ricercatori, negli studenti, nei professionisti, nei mediatori culturali, in tutti coloro che con il proprio lavoro quotidiano rendono possibile la produzione di sapere. Il progetto delle biblioteche è un ulteriore passo nella costruzione condivisa di una città-campus, aperta, diffusa, dove ogni spazio diventa luogo di apprendimento e di scambio - ha detto - Il valore e il senso di questo Padiglione stanno proprio nella capacità di trasformare la conoscenza in azione comune, attraverso il lavoro competente e appassionato di una comunità che crede nel futuro di Venezia. Quest’anno il Padiglione Venezia è stato anche un padiglione diffuso, che ha abitato tutte le sedi Iuav, confermando la forza di una collaborazione solida e proattiva. Ci auguriamo di proseguire questo percorso anche nelle prossime due Biennali, continuando a far crescere insieme una città che fa della conoscenza il proprio motore".
"Questo straordinario risultato è il frutto di un autentico lavoro di squadra - è il commento del Commissario del Padiglione Venezia, Maurizio Carlin - Il Padiglione Venezia ha potuto raggiungere numeri così significativi grazie all’impegno corale di istituzioni, curatori, mediatori culturali, tecnici e di tutti coloro che hanno creduto nel valore del progetto. “Biblioteche. Costruendo l’intelligenza veneziana” non è solo un tema espositivo, ma una visione condivisa: dimostra che Venezia è una città capace di generare conoscenza, di mettere in relazione saperi diversi e di costruire comunità attraverso la cultura".
Con oltre centomila visitatori, una rete di istituzioni coinvolte e un programma diffuso che ha trasformato la città in una grande biblioteca aperta, coinvolgendo tutte le sedi dell’Università Iuav di Venezia (Ca’ Tron, Tolentini, Cotonificio, Ex Convento di Santa Teresa, Magazzino Ligabue 6, Palazzo Badoer e la storica Fondazione Masieri) e il nuovo BSG-Biodiversity Science Gateway di CNR-Ismar con sede in Riva dei Sette Martiri, il Padiglione Venezia si conferma un laboratorio di intelligenza collettiva, luogo di dialogo, progettualità e visione condivisa.
All’interno dell’allestimento hanno trovato spazio anche le opere vincitrici del concorso "Artefici del Nostro Tempo", selezionate tra circa 400 candidature e presentate nelle rispettive categorie artistiche: Street Art: "Connessioni" di Erica Borgato; Vetro: "Simbiosi Collettiva" di Linda Simioni; Immagine: "Biomimesi" di Lucrezia Ceselin; Opera: "It's not right but it's no more body: a visual being" di Aleksandr Vladimirovich Nuss; Narrazione: "Mi salverò parlandoti" di Matteo Bernabè.
Tra le iniziative promosse nei sette mesi di apertura anche la call lanciata dall’Ordine degli Architetti con la consegna di oltre 80 volumi ad altrettanti visitatori. Ad accompagnare le visite dell'allestimento sono stati 34 mediatori culturali delle Università Iuav e Ca' Foscari di Venezia.
A completare il percorso, l'ormai consolidato appuntamento con i quattro incontri "Fuori Padiglione" che hanno ampliato le riflessioni sul tema di Venezia Città campus, delle biblioteche come spazi di conoscenza, approfondendo progettualità, ricerche, pratiche di cura e testimonianze dei protagonisti che hanno animato quotidianamente il Padiglione. L'ultimo appuntamento è in programma domani, martedì 25 novembre, alle ore 17 a Forte Marghera con il convegno "L'intelligenza del quotidiano" che darà voce ai protagonisti dell'allestimento.