Murano illumina il mondo
Murano Illumina il Mondo torna in Piazza San Marco

Torna anche quest’anno Murano Illumina il Mondo, il progetto espositivo che nella sua terza edizione trasforma Piazza San Marco a Venezia in una galleria a cielo aperto. L'iniziativa è promossa e organizzata dal Comune di Venezia e The Venice Glass Week, con il sostegno economico della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, tramite l'Azienda Speciale Opportunità e Mercati.

Dodici artisti e designer di fama internazionale sono stati chiamati a reinterpretare l’oggetto iconico del lampadario, trasformandolo in un’opera site-specific realizzata con le più prestigiose fornaci muranesi. Murano Illumina il Mondo vuole così continuare a celebrare la tradizione vetraria dell’isola riaffermandola come fucina di sperimentazione contemporanea.

Per tutto il periodo invernale, dal 21 novembre 2025 al 1 marzo 2026, sarà quindi possibile ammirare dodici splendidi chandeliers che si accenderanno al calar della sera, frutto della collaborazione con dodici tra le più prestigiose fornaci muranesi, che hanno messo a disposizione le loro competenze tra tradizione e sperimentazione.  

Gli artisti e i designer sono stati selezionati da un Comitato Scientifico composto da Rosa Barovier Mentasti, storica del vetro, David Landau, Trustee di Pentagram Stiftung, Chiara Squarcina, Direttrice Scientifica della Fondazione Musei Civici di Venezia, i curatori Mario Codognato e Alma Zevi, l’esperta in vetro di Murano del XX secolo Giordana Naccari e la collezionista Sarah Nichols.

Per questa edizione, le collaborazioni tra artisti e fornaci sono: Irene Cattaneo con Amadi, Luca Nichetto con Barovier&Toso, Simone Crestani e Joana Vasconcelos con Berengo Studio, Ru Xiao Fan con Effetre e Seguso Gianni, Christian Pellizzari con Salviati, F. Taylor Colantonio con Signoretto Lampadari in collaborazione con Salvadore, Michela Cattai con Simone Cenedese, Massimo Micheluzzi con Vetreria Anfora, Lucio Bubacco con Vetreria 3 Artistico Lampadari, Chahan Minassian con Nicola Moretti Murano ed Eros Raffael con la Scuola Abate Zanetti.

Il coordinamento della produzione e in particolare il rapporto tra artisti e fornaci è stato affidato a Matteo Silverio.

Ogni creazione nasce dall’incontro tra visione artistica e saperi antichi, intrecciando memoria e innovazione in linguaggi sempre nuovi.

Simone Crestani, in collaborazione con Berengo Studio, firma Primavera d’Oriente: un lampadario ispirato ai modelli degli anni Venti, dove un ramo fiorito in vetro borosilicato, costellato di boccioli rosa, attraversa e sbilancia la struttura lineare in vetro liscio per poi ricomporla in un equilibrio poetico, fondendo geometria e naturalismo. 
Ru Xiao Fan, insieme a Effetre e Seguso Gianni, dà vita a Intérieur/Extérieur, un lampadario a forma di gabbia in cui alcuni uccelli restano imprigionati mentre altri prendono il volo. L’opera riflette sulla scelta tra sicurezza e libertà, evocando il mito dell’Eden e le “gabbie invisibili” del presente: lasciare l’illusione protettiva richiede coraggio, ma solo chi rischia può scoprire il vero significato del volo. 
Joana Vasconcelos, ancora con Berengo Studio, trasforma il lampadario in un organismo pulsante con Cuore Infinito: un cuore luminoso che vibra di luce e colore, simbolo monumentale di passione, resilienza e trasformazione. La forma, sospesa tra tensione e armonia, reinterpreta un oggetto domestico in un’icona emotiva e universale.
Lucio Bubacco, con Vetreria 3 Artistico Lampadari, presenta Musica Angelica, una composizione scenografica di 30 bracci e 50 angeli in vetro avorio che suonano strumenti classici. L’opera, ampia e solenne, si sviluppa su tre livelli come una sinfonia ascendente: luce, musica e forma diventano veicoli di purezza, spiritualità e rinascita, culminando in una spirale che tende verso l’infinito. 
Chahan Minassian, con Nicola Moretti Murano, reinterpreta una sua icona di design con Acqua Rings: dischi di vetro sovrapposti danzano in tonalità ispirate alla laguna veneziana, componendo un lampadario minimalista ma vibrante, dove il movimento circolare evoca fluidità e riflessi d’acqua. 
Michela Cattai, insieme a Simone Cenedese, firma Trama di Luce, che prende forma dall’osservazione dei ritmi delle maree e delle geometrie delle isole della laguna di Murano, elementi che definiscono un equilibrio fragile e in continuo mutamento. 
F. Taylor Colantonio con Signoretto Lampadari in collaborazione con Salvadore, invece, si è ispirato dai disegni presenti nell'archivio del Centro Studi del Vetro della Fondazione Giorgio Cini sull'Isola di San Giorgio Maggiore e dal soffitto della stazione ferroviaria di Santa Lucia, per realizzare Pool of Light, che immagina un raggio di sole filtrare in una corrente vorticosa della laguna.
Luca Nichetto, con Barovier&Toso, fonde artigianato e tecnologia in Profilo, un’opera che reinterpreta in chiave contemporanea la silhouette del lampadario classico, composta da 34 dischi in vetro centrifugato. Ogni disco conserva nel vetro un delicato motivo a spirale, traccia del gesto dell’artigiano. La luce diffusa da un asse centrale unisce le forme in un dialogo armonico fra passato e futuro, dove tecniche secolari incontrano il design innovativo. 
Massimo Micheluzzi, con Vetreria Anfora, presenta Calamaro: un lampadario dalle forme organiche che evocano i tentacoli marini. Il vetro plasma il movimento fluido dell’acqua e della laguna veneziana, trasformando il lampadario in una creatura poetica e viva, specchio della materia che respira con il territorio. 
Christian Pellizzari, insieme a Salviati, immagina Nature Rebirth: un’opera sospesa composta da uova soffiate e tentacoli realizzati con la tecnica delle “bussole” dei lampadari Rezzonico. La materia antica dialoga con un innovativo sistema di micro-LED, celebrando la continua rinascita della natura attraverso luce, fragilità e forza. 
Irene Cattaneo, con Amadi, crea The Observatory: con le sue otto sfere 'lunari' lavorate a mano, il lampadario è un omaggio alla maestria vetraria di Murano, dove la tecnica classica del sommerso incamiciato è sapientemente fusa con l'uso di polveri metalliche per creare un effetto luminescente e profondo. 
La Scuola Abate Zanetti, con il maestro Eros Raffael, propone Life’s Meaning: un’opera corale nata dall’incontro tra tradizione secolare e creatività dei giovani vetrai. Il lampadario è composto da foglie in vetro decorate da filamenti blu in varie sfumature, simbolo del ciclo della vita. Le foglie ricordano l’acqua, origine di ogni forma, e attraverso il loro movimento armonico raccontano il tempo, la trasformazione e l’eterna continuità dell’esistenza.

Ognuno dei dodici lampadari è stato disegnato, progettato e realizzato appositamente per Murano Illumina il Mondo rispettando specifici parametri di dimensione, peso e caratteristiche strutturali per garantire il totale rispetto del delicato luogo in cui vengono installati. 
 
Il Comitato Organizzatore di The Venice Glass Week è composto da: Comune di Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia, LE STANZE DEL VETRO – Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e Consorzio Promovetro Murano. Tra i partner istituzionali, oltre alla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, con l'Azienda Speciale Opportunità & Mercati, vi è anche la Fondazione Bevilacqua La Masa.