
E' la Festa di San Rocco, compatrono di Venezia, le cui origini risalgono al periodo della tremenda epidemia di peste che colpì la città. Il popolo veneziano, per arrestare il morbo, ricorse all’intercessione di San Rocco, invocando la sua grazia. La sconfitta della peste venne in parte attribuita al Santo.
E' una ricorrenza che fu da subito molto sentita. Ne fa la cronaca dell'antico rituale persino un Canaletto, esposto alla National Gallery di Londra: si vede il Doge che, dopo aver assistito alla messa, accompagnato dalla Signoria e dagli ambasciatori, esce dalla chiesa di San Rocco, sostando davanti alla Scuola addobbata per l’occasione. Una cerimonia lunga e fastosa che si svolgeva tra Scuola e Chiesa, tra loro collegate da un elegante tendaggio, il "Tendon" del Doge: un ricco baldacchino - sostenuto da strutture in legno - che veniva eretto per rendere più solenne, spettacolare e confortevole la processione. All'aperto si svolgeva una tipica festa popolare che comprendeva anche l'esposizione di opere di giovani pittori.
Dopo la caduta della Repubblica i festeggiamenti continuarono con la consueta solennità dei riti religiosi con l'assenza, però, del Capo dello Stato.
E la festa si è rinnovata anche oggi, con una cerimonia religiosa e civile, nuovamente sotto il restaurato "Tendon", allestito anche con il contributo del Comune di Venezia.
Organizzata dalla Scuola Grande Arciconfraternita di San Rocco, e inserita nel calendario de "Le Città in Festa", la parte iniziale della manifestazione, questa mattina, è stata cadenzata dalla messa pontificale, celebrata dal vescovo di Concordia Pordenone Giuseppe Pellegrini, preceduta dalla benedizione del pilo portabandiera e dalla solenne processione dalla Scuola Grande alla chiesa, e seguita dal Premio San Rocco, attribuito a personalità o associazioni che si distinguono in opere umanitarie.
Per il Comune di Venezia era presente il consigliere delegato alla Tutela delle tradizioni Giovanni Giusto, che ha seguito la processione insieme a una rappresentanza del Corpo della Polizia locale, autorità civili e militari. Presente anche il presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano Marco Borghi.
"E' una giornata importante, che ricorda e commemora il nostro compatrono, in un continuum col passato, testimoniato dall'antico Tendon allestito ancor oggi per le celebrazioni - ha sottolineato Giusto - Ed è il giorno che premia chi è vicino alla città e la protegge".
Il Premio 2025 è andato al Comando veneziano del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco: "Per questo contributo di sensibilità spirituale e coraggio civile, i Vigili del Fuoco hanno dimostrato di tutelare la comunità cittadina dai pericoli e dai danni, secondo l'antico messaggio salvifico di San Rocco", si legge nella lunga motivazione.
Fino alle 17.30 la Scuola Grande sarà aperta al pubblico di veneziani e turisti al prezzo simbolico di 1 euro che sarà devoluto in beneficenza.
Alle ore 21, in chiusura della giornata di festa, si svolgerà il tradizionale concerto in Campo San Rocco con il quintetto di ottoni italiani Gomalan Brass Quintet, sotto la direzione artistica di Alessio Benedettelli.