
80. anniversario della Liberazione: presentato l’itinerario in bicicletta da Vicenza ad Auschwitz
31/07/2025In sella alla bici, da Vicenza ad Auschwitz, per ricordare Torquato e Franco Fraccon, padre e figlio, partigiani cattolici vicentini, che furono arrestati dalle SS nell’ottobre 1944 e morirono nei campi di sterminio nel 1945. I protagonisti del viaggio, che partirà da Vicenza il 12 agosto alle ore 18, sono: Lucia Farina, nipote dei Fraccon (sua madre era figlia di Torquato e sorella di Franco), Antonino Stinà, (marito di Lucia), Paolo Massignan (figlio di Luigi “Gino” compagno di lotte e di prigionia dei Fraccon, sopravvissuto a Mauthausen) e Meme Pandin, amico e compagno di pedalate. Percorreranno insieme 1300 chilometri a 80 anni dalla morte dei Fraccon e dalla Liberazione, per ricordarli, onorare la loro memoria e le loro gesta, ripercorrendo il viaggio che li portò a Mauthausen da Vicenza per arrivare poi anche ad Auschwitz.
L’iniziativa “1945-2025. 80 Memoria: Vicenza - Mauthausen – Auschwitz” – che si svolge nell’ambito delle celebrazione dell’Ottantesimo anniversario della Liberazione di Venezia dal nazifascismo ed è patrocinata dai Comuni di Venezia e di Vicenza e dalla Comunità Ebraica di Venezia – è stata presentata questa mattina con una conferenza stampa che si è tenuta al Liceo Stefanini di Mestre. Sono intervenuti, oltre ai protagonisti dell’impresa, la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano; i presidenti delle Municipalità di Venezia Murano Burano, Marco Borghi, e di Mestre Carpenedo, Raffaele Pasqualetto; la consigliera comunale di Vicenza, Cecilia Bassanello; il presidente della sezione Anpi di Mestre, Roberto Caligaris; il vicepresidente della Comunità Ebraica di Venezia, Paolo Navarro Dina; la dirigente del Liceo Stefanini, Mirella Topazio e Chiara Massari in rappresentanza dell’Iveser.
“Questo viaggio ha unito due città – ha esordito la presidente Damiano – e sarà la testimonianza viva e concreta dell’impegno di tutti noi per tenere viva la memoria. Si tratta di un’esperienza che testimonia il valore umano e profondo delle gesta dei suoi protagonisti di ieri e di oggi, ovvero una famiglia che ha deciso di non voltarsi dall’altra parte. I Fraccon infatti offrirono aiuto a molte persone ricercate dal regime, fornendo documenti falsi e organizzando la fuga fino alla frontiera italosvizzera. Sono inoltre molto orgogliosa di presentare questa impresa al Liceo Stefanini, luogo di formazione ed educazione dei nostri giovani, dove già un albero è stato intitolato a Fraccon, riconosciuto anche ‘Giusto tra le nazioni’ nel 1978”.
Nel gennaio del 1944 Torquato Fraccon fu arrestato assieme al figlio ventenne Franco. Rimesso in libertà, venne poi nuovamente arrestato nell’ottobre dello stesso anno, questa volta anche con la moglie e le altre figlie. Viene interrogato, torturato e accusato di attività eversiva e, insieme al figlio Franco, viene deportato nel campo di concentramento di Mauthausen; muore l’8 maggio del 1945, tre giorni dopo la liberazione del campo. Il viaggio di Lucia, Antonino, Paolo e Meme inizierà con un “prologo”, che si snoderà attraverso le vie cittadine, partendo dalla loro casa in via dei Templari, in località Commenda, da dove ci si recherà al carcere di San Biagio, dove tutta la famiglia Fraccon fu reclusa e da dove Torquato e Franco iniziarono il loro viaggio della morte. La prima parte del percorso si concluderà alle pietre di inciampo poste davanti a Palazzo Leone Montanari, ex Banca Cattolica del Veneto, dove Torquato lavorava. Il viaggio continuerà fino a Cracovia: il 20 agosto i ciclisti arriveranno al Memoriale di Mauthausen e il 27 al campo di Auschwitz Birkenau.
I presidenti Borghi e Pasqualetto hanno ribadito il ruolo fondamentale della scuola e delle istituzioni come garanti della pace e della memoria storica, sottolineando come sia un dovere morale tenere alto l’impegno, per far conoscere alle giovani generazioni le atrocità perpetuate dal regime nazifascista affinché la storia non si ripeta. All’iniziativa hanno aderito infatti le Municipalità di Venezia Murano Burano e Mestre Carpenedo, l’Iveser, l’Istrevi (Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea della Provincia di Vicenza “Ettore Gallo”), le Sezioni Anpi di Mestre “Erminio Ferretto” e di Vicenza, l’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, sezione di Schio), l’Avl Vicenza (Federazione italiana volontari della libertà).
In allegato la scheda con le informazioni sul viaggio e sui protagonisti.