Dal 27 al 30 novembre negli spazi della Fondazione Marchesani (Dorsoduro 2525) si terrà la mostra “H&C” dell’artista Celina Spelta. L’esposizione, che rientra nel palinsesto de “Le Città in Festa”, osserverà l’orario 11-18. L’inaugurazione è in programma giovedì 27 novembre alle ore 16.
La Fondazione Giorgio e Armanda Marchesani si configura come un ente culturale di rilievo per l’attenzione rivolta alle questioni sociali e per il costante impegno nella promozione di pratiche inclusive, con particolare riferimento al sostegno delle persone diversamente abili. Gli spazi espositivi concessi dalla Fondazione non assumono soltanto una funzione ospitante, ma si pongono come luoghi simbolici di un progetto culturale che mira a integrare arte, comunità e dimensione etica.
All’interno di tale cornice si colloca la partecipazione di Henry, adolescente di quattordici anni con difficoltà motorie e linguistiche, la cui presenza si inserisce nel percorso espositivo non in termini accessori, bensì come elemento costitutivo di un processo dialettico tra creatività, esperienza condivisa e valore sociale dell’arte. L’inclusione di Henry trascende la dimensione testimoniale, assumendo un significato critico: l’arte si fa così strumento di mediazione, capace di connettere individualità differenti in un orizzonte di apertura e di reciproco riconoscimento.
Il percorso della mostra prosegue negli ambienti della galleria attraverso ceramiche, installazioni e acquerelli di Celina Spelta, che restituiscono una ricerca artistica orientata a un linguaggio concettuale senza tuttavia rinunciare alla dimensione emotiva. Tale tensione si traduce in una padronanza tecnica e manipolativa che attraversa differenti materiali, conducendo a esiti visivi dotati di chiarezza formale e di compiutezza semantica.
I nuclei tematici emergenti si radicano nella quotidianità, ma vengono trasfigurati in immagini che aprono a un orizzonte esistenziale e spirituale. L’opera si articola, dunque, come un tracciato simbolico che si nutre della dimensione affettiva e dell’esperienza sensibile, offrendo al pubblico non solo una fruizione estetica, ma anche una riflessione critica sulla condizione umana.
La formazione di Celina Spelta avviene a Milano attraverso la Scuola Politecnica di Design, l'Accademia di Belle Arti di Brera e la Scuola del Teatro alla Scala. Allieva del pittore Carlo Nangeroni, dei designers Max Hubert e Bruno Munari, della pittrice Luigia Zanfretta, degli sculltori Alberto Colognato e Giancarlo Marchese inizia ad esporre verso la fine degli anni ‘70. La sua capacità è di sintetizzare concetti complessi, utilizzando materiali diversi e riuscendo a ideare immagini nitide. Interagendo con vari linguaggi come la pittura, la scultura, la ceramica, la fotografia e le istallazioni, cerca, attraverso l’uso di simbologie, di sintetizzare i temi ineludibili della vita e della natura. Partecipa a varie mostre collettive e personali, sia in Italia che all’estero. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche, private nazionali ed internazionali.