
La calle dei Tredici Martiri e poi Ca' Giustinian a fare da cornice alla 81esima commemorazione dell'esecuzione di tredici politici antifascisti: ieri, alla celebrazione che ricordava i tragici fatti, era presente il presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano Marco Borghi.
Durante la seconda guerra mondiale il palazzo Ca’ Giustinian era sede del Comando Provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana e di uffici di collegamento tedeschi. Individuato come obiettivo militare dalla Resistenza, perchè da qui partivano gli ordini per i rastrellamenti o le spedizioni punitive, il 26 luglio 1944 il palazzo fu fatto saltare in aria da un commando partigiano. Nell'attentato morirono tredici persone.
La rappresaglia fascista non tardò ad arrivare e il 28 luglio, alle 5 del mattino, tredici detenuti politici antifascisti furono portati nella Calle e fucilati: Attilio Basso, Stefano Bertazzolo, Francesco Biancotto, di soli 18 anni, Ernesto D’Andrea, Giovanni Felisati, Angelo Gressani, Enzo Gusso, Gustavo Levorin, Venceslao Nardean, Violante Momesso, Amedeo Peruch, Giovanni Tamai, Giovanni Tronco. Le vittime erano tutte del Sandonatese, a eccezione di Giovanni Felisati, originario di Mestre, e Gustavo Levorin di Padova.
Il presidente Borghi ha portato il saluto della Municipalità, ricordando l'importanza e l'attualità della memoria: "E' fondamentale per la coesione del tessuto comunitario ed è doverso tenere vivo il ricordo di coloro che hanno sacrificato la vita per donarci la libertà".
Alla celebrazione erano presenti rappresentanti dell'Anpi Sette Martiri e di San Donà di Piave, Iveser e il Direttore generale della Biennale di Venezia Andrea Del Mercato.