AVM/Actv comunica l'adesione di alcune sigle sindacali allo sciopero nazionale dei lavoratori dei trasporti di 24 ore, in programma venerdì 28 novembre 2025.
L’agitazione potrà interessare il personale Actv dei servizi di navigazione, tranviario e automobilistico, il personale AVM dei parcheggi in struttura e people mover, il personale VeLa della rete vendita Venezia Unica, nonché i servizi ausiliari e di supporto gestiti dalle tre società.
Nel servizio navigazione verranno garantiti i servizi minimi di collegamento e alcune corse di nave traghetto (linea 17) per fasce orarie e riservate ai possessori di tessera IMOB su prenotazione obbligatoria. Nel servizio automobilistico e tranviario verranno garantite tutte le corse in partenza dal capolinea a partire dalle ore 6 e fino alle ore 8.59 e a partire dalle ore 16.30 fino alle ore 19.29, non potranno dunque essere garantite le corse di rientro a fine mattinata dagli Istituti Secondari Superiori del territorio.
Il servizio People Mover di collegamento tra Tronchetto-Stazione Marittima-P.le Roma verrà garantito a fasce orarie.
Per i parcheggi in struttura gestiti da AVM (Autorimessa Comunale, Park Sant’Andrea, Park Costa e Park Candiani) vengono garantiti gli ingressi e le uscite di abbonati, titolari di tagliandi disabili e prenotati, ove presenti.
Per la rete vendita Venezia Unica, si ricordano i canali alternativi per l’emissione della tessera Venezia Unica in formato virtuale da utilizzare solo su smartphone tramite AVM Venezia Official App, l’acquisto dei titoli di viaggio tramite canale di pagamento contactless Tap to pay, le applicazioni mobile, il servizio Chat&Go, le emettitrici automatiche, i rivenditori autorizzati e il portale veneziaunica.it.
Eventuali servizi aggiuntivi potranno essere predisposti in base all’effettiva adesione da parte del personale in servizio.
Lo sciopero viene indetto per le seguenti motivazioni:
Sigla sindacale SGB:
- il riconoscimento dello Stato di Palestina, l'autodeterminazione del Popolo Palestinese e la condanna del Genocidio perpetrato da Israele, nonché un vero accordo di pace che preveda il ritiro dell'IDF dai territori Palestinesi, la revoca del blocco navale davanti a Gaza e la libera circolazione di uomini e merci da e per la Palestina;
- il blocco delle spese militari e dell'invio di armi in Ucraina e in Palestina e Investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti e per la garanzia di un salario garantito e il ripristino del reddito di cittadinanza;
- investimenti per Sanità pubblica e universale, Scuola e Università pubblica, Trasporti pubblici, Welfare (compreso un sistema previdenziale pubblico) e Salute-Sicurezza sul Lavoro;
- aumento dei Salari e delle Pensioni che consentano il recupero del potere di acquisto perso negli ultimi 20 anni, ripristino di automatismi degli adeguamenti degli stipendi, approvazione di un salario minimo di almeno 12 € l'ora e di un Reddito di Cittadinanza a sostegno della povertà;
- rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;
- l’adozione di nuova politica energetica a tutela dell'ambiente e che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorre al nucleare e rigassificatori.
Contro:
- la complicità del Governo italiano e della UE nel Genocidio del Popolo Palestinese;
- l’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori;
- la Legge di Bilancio 2026 che saccheggia il futuro delle masse popolari e dei lavoratori e una previsione di aumento delle spese militari fino a 22 mld di euro in 3 anni;
- le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori.
Sigla sindacale USB:
"Vogliamo almeno duemila euro di paga base per tutte e tutti: basta con i salari da fame. Vogliamo andare in pensione a 62 anni, risorse per sanità e scuola pubbliche, case popolazione e abolire l’IVA dai beni di prima necessità. Diciamo basta con il sistema degli appalti e con la precarietà, servono internalizzazioni e assunzioni nel pubblico. Per fare questo serve tassare i grandi patrimoni e requisire gli extraprofitti di chi si è arricchito in questi anni, fermare le grandi operare e destinare risorse alla difesa dei territori.E soprattutto vogliamo dire no al riarmo, alla costruzione e all’acquisto di nuovi armamenti, con la rottura immediata di ogni rapporto con Israele, di cui l’Italia è tra i principali fornitori di materiale bellico mentre continua il genocidio in Palestina".
L’ultima astensione di 24 ore proclamata dalle medesime sigle sindacali il giorno 20 giugno 2025 ha registrato le seguenti percentuali di adesione:
settore automobilistico: 60,80%
settore navigazione: 70,65%
Dettagli e aggiornamenti: www.actv.it e www.avmspa.it, e sui canali social istituzionali @muoversivenezia