Il Campo trincerato di Mestre: Forte Marghera | Seconda parte

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il forte dall'alto
 

Il Campo trincerato di Mestre: Forte Marghera | Seconda parte

22/01/2019

Dopo l'Unità d'Italia, il rapido e sempre crescente progresso dell'industria militare, che crea artiglierie in grado di sparare ogni volta più lontano, fa sì che lo Stato sabaudo decida dapprima di creare, a protezione dell'Arsenale di Venezia, un sistema difensivo a semicerchio, più esterno, costituito dai forti Carpenedo, Brendole a Tron, e poi, nei primi anni del Ventesimo secolo, un secondo semicerchio, ancora più largo di altri forti (Poerio, Sirtori, Mezzacapo, Cosenz, Rossarol, Bazzera, Pepe), in quello che è ormai diventato un vero e proprio campo trincerato. Forte Marghera conserva solo una funzione di base logistica. 

Leggi la prima parte della storia di Forte Marghera

Forte Marghera: la Prima guerra mondiale

Nel corso della Prima guerra mondiale i pezzi di artiglieria pesante ancora presenti a Forte Marghera vengono smontati e mandati al fronte, in compenso vengono installati al suo interno alcuni cannoni antiaerei, per contrastare i sempre più frequenti raid dell'aviazione austroungarica verso Venezia e la stessa Mestre. L'inefficacia difensiva palesata comunque dal Campo trincerato di Mestre fa sì che nel primo Dopoguerra la Marina smantelli via via l'arsenale, preferendo come sue nuovi basi logistiche La Spezia e Taranto. 

Forte Marghera: la Seconda guerra mondiale

Nel secondo conflitto mondiale Forte Marghera svolge così solo una funzione di deposito di mezzi e munizioni. I tedeschi, al momento della ritirata ventilano comunque l'idea di farlo saltare in aria, proposito poi non portato per fortuna a termine. Il forte rimane presidiato dai militari sino alla sua sdemanializzazione. 

Forte Marghera

Forte Marghera oggi

Oggi, grazie al lavoro attualmente portato avanti dalla “Fondazione Forte Marghera”, è ormai diventato un luogo non solo di socialità (con diversi ristoranti e locali d'incontro presenti) ma anche di cultura, ospitando da qualche anno i padiglioni della Biennale di Venezia, nonché mostre promosse dai Musei Civici veneziani e da altre realtà internazionali presenti nel nostro territorio, ed è pure sede di un Museo militare. Continua inoltre l'opera di restauro e recupero dei vari manufatti di epoca diversa presenti al suo interno. 

Di grande interesse anche il suo habitat, dove sono presenti alberi secolari (come pioppi, tigli europei, platani, bagolari “spaccasassi”) e grandi arbusti di pittosporo. Nel forte è presente inoltre da anni una nutrita e colorata colonia di gatti.

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