Presentato il progetto della nuova residenza universitaria Esu a Marghera. Venturini: “Un intervento di recupero urbano molto significativo, che porterà nuova linfa e tanti giovani”

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Nuova residenza Esu - progetto
 

Presentato il progetto della nuova residenza universitaria Esu a Marghera. Venturini: “Un intervento di recupero urbano molto significativo, che porterà nuova linfa e tanti giovani”

12/07/2019

Sarà dedicata a una donna veneziana, Cassandra Fedele, umanista, nata nel 1465 e vissuta 93 anni, la nuova residenza universitaria Esu di via Fratelli Bandiera 74 a Marghera. La struttura, chiusa da 13 anni per problemi di sicurezza, verrà completamente ristrutturata grazie a un cofinanziamento del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca e potrà tornare alla sua completa funzionalità.

Il progetto di riqualificazione, ammesso al IV bando della Legge 338/2000, espressamente dedicata al finanziamento degli interventi di edilizia residenziale studentesca, è stato presentato questa mattina alla presenza dell’assessore alla Coesione sociale e dello Sviluppo economico del territorio Simone Venturini, del Commissario straordinario dell’Esu Salvatore Castagnetta e del direttore dell’Azienda regionale per il diritto allo studio Daniele Lazzarini.

I lavori partiranno entro la prossima primavera per concludersi entro l’anno accademico 2021/2022. L’edificio attuale misura complessivamente circa 1.575 mq, per un volume totale di circa 5.544 mc. e dispone di 35 camere singole e 16 camere doppie, per un totale di 67 posti letto. Con l’intervento di progetto, grazie al Piano Casa Veneto, la superficie viene aumentata a 2.347 mq, per un volume di 8.002 mc.

 

La nuova residenza ospiterà 87 posti letto, con 35 camere doppie e 17 stanze singole, tutte dotate di bagno privato. Saranno poi realizzati spazi ricreativi, sale conferenze e ristoro, ambienti per lo studio, lavanderie, cucine, guardaroba e, all’ultimo piano, una terrazza in cui gli studenti potranno anche mangiare. Un intervento da 5,6 milioni di euro, di cui tre finanziati dal Miur.

  

Un progetto che cambierà completamente volto all’edificio attuale, risalente al 1956, ampliato nel 1965, diventato prima albergo di seconda categoria, poi acquistato dall’Esu nel 1984 per trasformarlo in residenza universitaria “Adriatic” e da anni in stato di abbandono.

“Ci sono azioni che lasciano il segno in una città – ha rimarcato l’assessore Venturini –. E’ un intervento molto importante di ricucitura dello spazio urbano, di recupero di un immobile vuoto da 13 anni in un quartiere in cui insistono operazioni di riqualificazione urbana imminenti come la piscina o il mercato ortofrutticolo o ancora i nuovi progetti per via Fratelli Bandiera. E’ un’operazione significativa perché rigenera una parte rilevante della città portando nuova linfa e tanti giovani: in un quartiere anziano arriveranno studenti che vivranno Marghera, riqualificando delle zone purtroppo abbandonate. Ringrazio Esu per aver scommesso con il Comune di Venezia su questa notevole sfida, che non era per nulla scontata. L’Amministrazione assicurerà la massima collaborazione nelle pratiche urbanistiche ed edilizie”.

Il commissario straordinario Esu ha evidenziato come tutto l’intervento di recupero verrà svolto con un’attenzione particolare ai criteri di sostenibilità. "La progettazione – ha spiegato  Castagnetta - è stata condotta nell’ottica del risparmio energetico, dell’aumento dell’efficienza dei sistemi tecnologici e dell’autoproduzione di energia elettrica e termica, mantenendo un livello qualitativo elevato, per rispondere ai migliori presupposti di benessere anche sociale ed estetico dei residenti”. Il nuovo edificio risulterà anche certificato dal punto di vista della sicurezza sismica.

La nuova residenza universitaria sorgerà al limite della periferia urbana di Mestre e vicina a Venezia e sarà comoda ai servizi e vicina ai mezzi pubblici, incluso il bike sharing. L’edificio non soddisferà soltanto le esigenze degli studenti universitari del polo di via Torino in continua crescita, ma costituirà un punto di aggregazione anche per la cittadinanza. Spiega il direttore Lazzarini: “Al piano terra gli ampi spazi con vetrate, per essere percepiti come una piazza interna, consentiranno alle persone d’incontrarsi, offrendo loro occasioni per favorire la promozione di iniziative socio-culturali”.  

 

 

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