La Polizia locale denuncia una cittadina ucraina che aveva esibito documenti falsificati per ottenere permessi comunitari

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carta d'identità
 

La Polizia locale denuncia una cittadina ucraina che aveva esibito documenti falsificati per ottenere permessi comunitari

22/03/2017

Il primo marzo si era presentata all’Ufficio comunale dedicato all'immigrazione dei cittadini comunitari, in via Cappuccina, a Mestre, una donna quarantacinquenne che, allo scopo di ottenere l’iscrizione anagrafica presso il suo domicilio dichiarato a Carpenedo presentava allo sportello una carta d’identità emessa dalla Repubblica di Romania che ne attestava la cittadinanza di quel paese, di conseguenza, la sua qualità di cittadina comunitaria avente diritto di soggiornare e lavorare regolarmente alle dipendenze di un'impresa di pulizie in Italia, anche senza permesso di soggiorno. 

L'impiegata incaricata dell'istruttoria, constatando la difformità del documento rispetto ai modelli conosciuti, informava il commissario Claudio GIACOMIN, specialista della Polizia Locale di Venezia in materia di contraffazione il quale, esaminato a sua volta il documento, avvallava i sospetti dell'impiegata e decideva di farsi trovare sul posto il giorno dell'appuntamento fissato per lunedì scorso con la donna, che però non si presentava. 

Venivano pertanto avviate immediate ricerche presso l'indirizzo indicato dalla stessa come suo domicilio, ove, però, i residenti negavano di averle fornito ospitalità. Perciò, assunte ulteriori informazioni utili alle ricerche, gli agenti allargavano le ricerche alle abitazioni limitrofe, riuscendo ad individuare la donna, che veniva invitata presso gli uffici del Reparto “Motorizzato” Sicurezza Stradale. Nella circostanza, la carta d’identità rumena veniva sottoposta ad un accurato esame mediante il quale risultava confermata la contraffazione degli elementi del documento che ne costituiscono i cosiddetti “sistemi di sicurezza”. Posta di fronte all' evidenza, la donna ammetteva di essere cittadina ucraina ed esibiva il suo passaporto. 

Dopo aver informato il magistrato di turno che ne disponeva la denuncia a piede libero per i reati di falsità materiale, di uso di atto falso, di possesso di documento di identificazione falso nonché di ricettazione, la donna veniva fotosegnalata e sottoposta ai necessari rilievi dattiloscopici. Il documento falsificato è stato sequestrato e messo a disposizione dell'Autorità giudiziaria.

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