Il sindaco Brugnaro alla presentazione dell'Archivio Maurizio Scaparro alla Fondazione Cini

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il sindaco Brugnaro alla presentazione dell'archivio Scaparro
 

Il sindaco Brugnaro alla presentazione dell'Archivio Maurizio Scaparro alla Fondazione Cini

23/02/2017
Lettere, bozzetti di scena, locandine, manifesti, foto, copioni, programmi di sala: le testimonianze della poliedrica attività artistica di uno dei registi di teatro tra i più noti a livello internazionale, sono diventati patrimonio dell'Archivio Maurizio Scaparro, grazie alla donazione del regista all'Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini. La presentazione è avvenuta oggi alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, del regista Maurizio Scaparro, di Maria Ida Biggi, direttrice dell'Istituto, dalle critiche teatrali Anna Bandettini e Maria Grazia Gregori. “Grazie per quello che ha fatto per Venezia – ha detto il sindaco rivolto al regista. Ero un ragazzo quando ho partecipato, sotto la sua direzione, al Carnevale del Teatro, che ha avuto il grande merito di creare un coinvolgimento di un'intera generazione di giovani. E' un onore per la città che lasci alla Fondazione Cini documenti così importanti, testimonianze di esperienze umane oltre che artistiche e professionali. Ringrazio la Fondazione Cini per il lavoro che svolgerà nella valorizzazione di questo archivio, affinché possano essere fatti conoscere i talenti quando sono ancora in vita”. Per l'occasione nella Biblioteca del Longhena é stata esposta una selezione dell'Archivio documentale: materiali eterogenei che documentano i diversi ambiti di lavoro del regista teatrale, cinematografico e televisivo. Documenti che conservano la memoria di un'arte effimera per definizione e che, come sottolineato dalla direttrice, Biggi, andrà fatto vivere, con il coinvolgimento di giovani compagnie. L'Archivio di Maurizio Scaparro sarà un patrimonio in continua evoluzione: nel corso degli anni verrà infatti incrementato con l'aggiunta di materiali relativi alle regie attuali e a quelle future dell'artista.

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