A Ca’ Farsetti il seminario: “Essere, fare, trasmettere: l’arte delle perle di vetro”. Damiano: “Un valore identitario e culturale condiviso che l’Amministrazione comunale si impegna a salvaguardare e valorizzare”

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Incontro Ca' Farsetti
 

A Ca’ Farsetti il seminario: “Essere, fare, trasmettere: l’arte delle perle di vetro”. Damiano: “Un valore identitario e culturale condiviso che l’Amministrazione comunale si impegna a salvaguardare e valorizzare”

08/11/2019

Si saprà entro il 2020 se l'arte delle perle di vetro verrà riconosciuta dall'Unesco come patrimonio immateriale. E' quanto emerso questa mattina nel corso del seminario ospitato nella sala del Consiglio comunale dal titolo “Essere, fare, trasmettere: l’arte delle perle di vetro”.

L'appuntamento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Venezia su iniziativa del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro veneziane, promotore del dossier di candidatura internazionale “L’Art de la Perle de Verre”, coordinata dal MiBACT - Ufficio Servizio I - Coordinamento e Ufficio UNESCO.

Al centro dell'incontro la promozione della Convenzione UNESCO 2003 e la presentazione del lavoro svolto e tuttora in itinere del processo di candidatura a patrimonio culturale immateriale UNESCO.

Al seminario, coordinato da Cristina Bedin presidente del Comitato, sono intervenuti la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari, insieme alla

soprintendente  Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna Emanuela Carpani e alla responsabile del Museo del Vetro della Fondazione Muve Chiara Squarcina. Tra gli interventi anche quello della referente per il MiBACT Elena Sinibaldi e di Fausta Bressani in rappresentanza della Regione Veneto.

“Il Comune di Venezia – ha sottolineato la presidente Damiano - ha voluto da subito sostenere con entusiasmo questa candidatura, consapevole che l’arte delle perle di vetro rappresenta non solo un’eccellenza del territorio ma anche un sapere tradizionale tramandato di generazione in generazione da oltre sette secoli. Quest’arte – ha aggiunto Damiano – è radicata nel nostro territorio soprattutto in due sestieri: Cannaregio, riconosciuto come luogo delle perlere, e Castello, noto come luogo delle impiraresse. L’isola di Murano è rinomata invece per le fornaci in cui si realizzano le bacchette di vetro, la materia prima delle perle. Un valore identitario e culturale condiviso che l’Amministrazione comunale si impegna a salvaguardare e valorizzare”.

Risale al 2009 la nascita a Venezia del gruppo ¿Do you Bead?, con l’obiettivo di promuovere l’arte delle Perle di Vetro veneziane e mettere in relazione tra loro designer, artigiani e artisti creando collaborazione e scambio di informazioni. Le iniziative del gruppo permettono a molti di riscoprire la lunga storia delle perle di vetro veneziane, i mestieri d'arte ad essa correlati e di seguire l’evoluzione contemporanea di quest’arte così popolare a Venezia e conosciuta nel mondo. Nel 2013 prende vita il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro, che riunisce maestri del vetro, perlere, perleri, impiraresse, infilatori e molatori che operano tramite laboratori, manifestazioni, incontri. Il 31 marzo di quest’anno, viene depositata a UNESCO Parigi, una candidatura congiunta, coordinata dall’Ufficio Servizio I del Ministero dei Beni Culturali e con l’appoggio delle Istituzioni territoriali, dal titolo L’Art de la perle de verre. L’Italia è capofila di questa pratica di candidatura che, supportata dal Comune di Venezia, per la prima volta, vede coinvolta la Città di Venezia in una candidatura internazionale immateriale.

Pochi elementi immateriali – è stato sottolineato - hanno avuto una diffusione così estesa e radicata nel tempo, tra diverse culture, come l’arte delle perle di vetro, “un mondo di creatività racchiuso in un piccolissimo spazio che affascina e stupisce”. Nel corso del dibattito è stato posto l’accento sull’importanza di creare reti, sul dialogo tra comunità per scambiarsi buone pratiche, sul perché sia necessario tutelare un’arte che può diventare una fonte di occupazione economica anche per le generazioni future. Particolarmente rilevante la testimonianza degli addetti ai lavori, che hanno descritto l’emozionante genesi di una perla, che prende forma quando una bacchetta di vetro, modellata con una bacchetta di rame, viene lavorata da mani esperte con un cannello di fuoco.

Il prossimo anno il verdetto da parte dell’organismo internazionale.

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