Procede il restauro del Ponte dell’Accademia

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Ponte dell'Accademia: la posa dei nuovi gradini
 

Procede il restauro del Ponte dell’Accademia

28/06/2018

La particolarità del restauro del Ponte dell’Accademia sta nei dettagli: l’intervento, infatti, non ne modificherà l’aspetto, ma avrà effetto sulle struttura, che, grazie ad una serie di accorgimenti, risulterà più durevole e meno bisognosa di manutenzione.

Da un sopralluogo effettuato eni giorni scorsi è emerso che le travi in ferro risultate in corso d'opera più usurate del previsto. I tecnici del Comune hanno spiegato che è stato deciso di sostituirle tutte e 38 con travi aperte, per facilitarne ispezione e manutenzione future, laddove quelle esistenti e risalenti al restauro del 1984 erano scatolari, ovvero a sezione rettangolare, impedendo ogni forma di indagine interna. Essendo emerso il problema quando l’impalcatura del ponte era già stata montata, si è proceduto alla rimozione tagliando le travi in sezioni e allo stesso modo sono state montate le nuove, fatte di 5 pezzi di un metro e mezzo ciascuno, imbullonati tra loro. Solamente le teste delle travi sono “piene” per non modificare l’aspetto esteriore del ponte e comunque facilmente sostituibili in futuro, perché anch’esse imbullonate e non saldate.

E’ risultata invece in buone condizioni la struttura ad arco del ponte risalente al 1948, che è stata solamente restaurata, con fazzolettafure e saldature puntuali e dipinta di una tonalità grigio-verde scelta dalla Soprintendenza.

Per quanto riguarda la parte lignea, i lavori hanno ha subito negli ultimi tempi un'accelerazione notevole. Le varietà usate sono il rovere per le parti strutturali, il larice europeo per il resto del ponte e il larice siberiano, che è più compatto e dunque più resistente, per i gradini, ormai  finiti nella prima parte del Ponte, lato Accademia. I corrimano presentano una scanalatura nella parte inferiore che funge da tagliacque, affinché l’acqua non coli sul montante.

L’aver messo a nudo il ponte ha inoltre permesso di mettere mano ai sottoservizi. Veritas, ad esempio, ha dotato la propria tubatura della cosiddetta “calza”, ossia un rivestimento interno che facilità la manutenzione senza dover sostituire l’intero tubo.

Per i restauri sono all'opera, sette giorni su sette - giorni di pioggia esclusi - dai 15 ai 20 operai.

Venezia, 28 giugno 2018

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