Porto Marghera 100: il sindaco Brugnaro al Petrolchimico al concerto del coro del Teatro La Fenice e al recital di poesie dedicate a Porto Marghera

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Coro del Teatro La Fenice
 

Porto Marghera 100: il sindaco Brugnaro al Petrolchimico al concerto del coro del Teatro La Fenice e al recital di poesie dedicate a Porto Marghera

02/05/2018

Musica, poesia e fabbrica: un trinomio inconsueto e originale che questo pomeriggio, nel capannone del Petrolchimico di Porto Marghera, ha dato vita ad un evento straordinario e suggestivo promosso nell'ambito del calendario delle iniziative per celebrare il Centenario di Porto Marghera. Ad assistere all'emozionante esibizione del Coro del Teatro La Fenice, alternata alla lettura di versi dei “poeti di fabbrica” Attilio Zanichelli, Fabio Franzin e Ferruccio Brugnaro, il presidente del Comitato nazionale per il Centenario di Porto Marghera e sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il sovrintendente del Teatro La Fenice, Fortunato Ortombina, gli invitati all'evento tra cui 50 cittadini che si sono aggiudicati gli inviti gratuiti messi a disposizione dal Comitato organizzatore.

"Sono un po' emozionato - ha esordito il primo cittadino - perché questo per noi è un luogo storico, dove per molto tempo si è deciso il futuro di Marghera. Abbiamo voluto onorare il centenario di Porto Marghera con questa celebrazione con voi, che siete la massima istituzione artistica della nostra città, e davanti ai cittadini che, spesso, da Marghera non hanno avuto niente. Penso sia importante che la città si riconosca in questi luoghi, si riapprezzi e venga riconosciuta nella sua dimensione di città che è stata e deve tornare ad essere grande. Qualcuno si metta una mano sulla coscienza e ci aiuti a ricostruire Porto Marghera e Mestre".

A risuonare nel capannone, per decenni luogo simbolo delle lotte operaie, le note del Nabucco (“Gli arredi festivi”), della Traviata (il coro di zingarelle e dei mattadori), della Forza del destino (la scena della vestizione “Il santo nome... La Vergine degli Angeli”) e di altre straordinarie opere musicate da Giuseppe Verdi come i Lombardi alla prima crociata (“O Signore dal tetto natio”), Ernani (il brindisi e “Si ridesti il Leon di Castiglia”), Macbeth (il coro delle streghe “Ondine e Silfidi” e “Patria oppressa”), il Trovatore (“Chi del gitano”). 

Tra un brano musicale e l'altro l’attore Karl-Heinz Macek ha recitato le poesie “Città addormentata” di Attilio Zanichelli, “Marta” di Fabio Franzin, “L’altro giorno l’ho sorpreso” e “Non racconteremo mai abbastanza” di Ferruccio Brugnaro. Versi asciutti, a tratti aspri, che raccontano la vita in fabbrica tra rassegnazione, rabbia e speranza, e la dignità dei lavoratori che, pur travolti nell’ingranaggio oppressivo e totalizzante dell’industria, continuano a sognare un mondo migliore.

In chiusura il Coro, diretto dal Maestro da Claudio Marino Moretti, accompagnato al pianoforte a quattro mani da Ulisse Trabacchin e Alberto Boischio, voci soliste il soprano Andrea Lia Rigotti, il tenore Dionigi D’Ostuni e il basso Antonio Casagrande, ha eseguito il “Va’ pensiero sull’ali dorate”, tratto dal Nabucco e il festoso brindisi della Traviata. 

Venezia, 2 maggio 2018

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