L'assessore Venturini e' intervenuto al convegno “Porti competitivi in città storiche"

L'assessore comunale allo Sviluppo economico del Territorio, Simone Venturini, è intervenuto oggi a Palazzo Franchetti al seminario internazionale “Porti competitivi in città storiche”, organizzato dall'Associazione internazionale per la collaborazione tra porti e città “Rete”.

“Il rapporto che Venezia con la portualità e con il mare è millenario - ha affermato Venturini, dopo aver portato i saluti del sindaco Luigi Brugnaro e rivolto un particolare benvenuto agli ospiti argentini del convegno, quali invitati d'onore –: la Serenissima faceva di tutto per tenere il suo porto attivo e i canali accessibili, quello tra città e porto era un rapporto di vita e si può ben dire che senza il porto Venezia oggi non sarebbe quella che è. Purtroppo invece negli ultimi anni la portualità è stata vista da molti più come un problema che come una risorsa. Si è persa cioè la consapevolezza di quanto sia una grande ricchezza per il nostro territorio”.

“L'attuale Amministrazione comunale – ha proseguito l'assessore – vuole invece ricucire questo rapporto, lavorare per distendere il clima, partendo dal presupposto che Venezia può continuare ad essere una capitale internazionale non solo culturale, ma anche economica e commerciale, proprio grazie ai due pilastri dello sviluppo che sono appunto il porto e l'aeroporto, i nodi attraverso i quali è collegata al mondo”.

Ricordando poi come il Porto di Venezia abbia alle spalle un'area industriale tra le più vaste d'Europa, perfettamente infrastrutturata, Venturini ha sottolineato come questa possa diventare una zona di ampliamento dell'attività portuale in senso stretto, ospitando nuovi insediamenti anche di lavorazione delle materie prime che giungono via mare. Ma l'assessore ha anche evidenziato che il Porto di Venezia ha un'importanza strategica che trascende la dimensione locale, perché è la porta di accesso all'intero Nord Est, una delle principali aree industriali d'Europa: è dunque fondamentale per la macro-regione, per il Paese, per l'Europa, nonché in una visione globale dei commerci, visto che è stato identificato come il punto di arrivo della Nuova Via della Seta.

“Porto Marghera, su cui si è aperta una profonda riflessione nell'anno del Centenario, può davvero diventare la salvezza di Venezia – ha continuato Venturini - se riusciamo a dargli nuovo impulso, perché può rappresentare l'alternativa alla monocultura turistica. E in tal senso c'è grande collaborazione tra il sindaco Brugnaro e il presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale, Pino Musolino, che sono entrambi impegnati ad attrarre investimenti stranieri per la sua re-industrializzazione. I primi segnali importanti stanno arrivando, si pensi ad esempio alla riapertura della Pilkington: c'è una nuova presa di coscienza della strategicità di quest'area, sia per dove è collocata, che per come è infrastrutturata”.

“E' evidente – ha concluso poi Venturini - che è il Porto che deve adattarsi alla conformazione monumentale della città e questo sta facendo, ma d'altra parte è giusto non smantellare gli investimenti a lungo termine, quali quelli fatti in Marittima, che resta invece centrale per le navi da crociera, e, ancora, essere consapevoli che gli standard crocieristici stanno aumentando e che quindi bisogna attrezzarsi anche in tal senso, per rimanere competitivi a livello internazionale”.