"Scultora" - Camille Claudel

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Locandina presentazione Camille Claudel
 

"Scultora" - Camille Claudel

09/10/2017

La Biblioteca del Centro Donna propone la presentazione dell'artista a cura di Franca Scarpa:

Mercoledì 18 ottobre 2017 ore 17

Sala Riunioni Centro Donna

Viale Garibaldi, 155/A

letture di Paola Cavallin

Camille Claudel.

Genio, passione, solitudine, miseria e follia nella vita La Biblioteca del Centro Donna propone mercoledì 18 ottobre, alle ore 17 nella sala riunioni di viale Garibaldi 155/A, la presentazione dell'artista francese, a cura di Franca Scarpa.  Camille Claudel, allieva ed amante del grande Auguste Rodin, il cui valore personale e contributo all’arte del Maestro aspettano ancora di essere pienamente considerati.

Camille, nata a Fère-en-Tardenois l’8 dicembre del 1864, voleva diventare scultrice già dall’età di dodici anni, e fu proprio la costanza con cui si applicava alla modellatura che convinsero suo padre a darle il permesso di studiare a Parigi, privatamente e presso l’Académie Colarossi, sotto la guida dello scultore Boucher.

Da subitò li legò una grande passione, ed anche una reciproca influenza (lui ritrasse lei e lei ritrasse lui) e grande collaborazione (fu Camille a modellare le mani e i piedi nelle figure della Porta dell’Inferno), ma Rodin  aveva un’altra donna, Rose Beuret, ed anche un figlio con lei, di due anni minore di Camille, e mai avrebbe rinunciato alla fedele compagna che gli perdonava le numerose avventure. Per questo motivo tormentato fu il rapporto fra i due artisti, raccontato dallo scultore in decine e decine di disegni, ora conservati al Museo Rodin di Parigi, anche nei risvolti erotici, come del resto fece Camille nelle sue sculture.

Dopo gli anni dell’intensa passione, artisticamente espressa con la scultura in bronzo La Valse, del 1891, in cui Camille scolpì una coppia che balla un valzer appassionatamente, dopo una sua breve relazione col compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), che irritò Rodin ma non lo spinse ad abbandonare Rose, come avrebbe desiderato la giovane compagna, nel 1892 tra i due avvenne la rottura definitiva, avendo la donna tristemente compreso che mai sarebbe diventata la moglie di Rodin; allora Camille intraprese un percorso personale di autoaffermazione.

Nascono in questi anni opere come  Clotho nel 1893, le varie versioni di la Petite Châtelaine, iniziato nel  1893 e poi ripreso nel 1895 e nel 1898, e nel 1907, l'Age mûr, il suo capolavoro.

Espressione artistica del distacco da Rodin, l'Age mûr, l'Età matura, è una scultura in cui è ritratta una giovane donna in ginocchio che protende le braccia verso un uomo più anziano che, voltato di spalle, si lascia portare via da una donna pure anziana; facilmente riconoscibili nell’uomo anziano e nella donna giovane Camille e Rodin, nella donna anziana forse Rose o forse, più simbolicamente, la morte.

Nel 1897 realizzò les Causeuses, tra il 1886 e il 1888  Sakuntala, l'imponente gruppo scultoreo in bronzo ispirato al dramma indiano, nel 1900  la Vague, testimonianza del profondo mutamento artistico avvenuto in Camille, avvicinatasi all’arte giapponese assimilata anche dall’Art Nouveau, utilizzando, nelle sue nuove raffinate creazioni, un materiale prezioso come l’onice.

Intanto si aggravavano i segni di un disordine mentale palesatosi già nel 1896: Camille cominciò a soffrire di manie di persecuzione e nel processo di annientamento di se stessa arrivò anche a distruggere le sue opere.

Nel 1913 fu fatta rinchiudere in un manicomio vicino Parigi dalla madre e dal fratello Paul. Successivamente trasferita nel manicomio a Montdevergues, vi morì il 19 ottobre del 1943, in solitudine ed abbandono, aspettando invano la visita della sorella e della madre, alla quale aveva ripetutamente chiesto di essere riaccolta in casa.

Nei trent’anni d’internamento non aveva mai più né disegnato né modellato.

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