Redentore 2017: il discorso integrale del sindaco Brugnaro all’inaugurazione del Ponte votivo

Condividi
sindaco
 

Redentore 2017: il discorso integrale del sindaco Brugnaro all’inaugurazione del Ponte votivo

15/07/2017

 

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha inaugurato questa sera il tradizionale Ponte votivo allestito per la Festa del Redentore, affiancato, oltre che dal patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, dal prefetto Carlo Boffi e dalle massime autorità cittadine civili e militari.
Di seguito il testo del discorso integrale del sindaco:

 

Eccellenza Reverendissima

Signor Prefetto

Autorità civili e militari

Care concittadine e

cari concittadini

 

Ogni anno la ricorrenza del Redentore rappresenta un’occasione di festa civile e religiosa in cui tutta la nostra comunità converge e rinnova il proprio legame con i valori fondativi del nostro vivere insieme. Assieme alla festa della Madonna della Salute, il Redentore rimane un evento fortemente sentito e partecipato ed è un appuntamento tra i più importanti nel calendario veneziano. Un appuntamento che festeggiamo in tutta la città e il territorio.

 

Sono due feste di origine religiosa, che hanno saputo portare il loro messaggio di speranza e di unione a tutti: sia per chi come me è credente, e che nelle due ricorrenze ritrova i motivi di rinnovare e consolidare la propria fede, ma anche per chi appartiene ad altre confessioni o semplicemente si dichiara laico.

 

Un messaggio che è il presupposto della difesa dai pericoli che oscurano e minacciano il nostro vivere, e la via per consolidare le condizioni di un futuro armonioso e prospero. Questo è il messaggio che abbiamo il dovere di trasmettere ai nostri figli e ai nostri nipoti. 

 

Oggi inauguriamo il ponte votivo, un gesto che si ripete dai tempi del doge Sebastiano Venier. Costruire ponti è una delle cose più belle cui un uomo possa aspirare a fare, un’apertura verso l’altro, al dialogo, nella piena coscienza delle difficoltà e dei problemi che ci assillano. Dalla sicurezza del nostro vivere civile alla questione del lavoro per i nostri giovani come presupposto per il nuovo rinascimento di tutta la Città, e nella coscienza che la strada che abbiamo intrapreso per risollevare Venezia, Mestre, Marghera, Lido, Chirignago, Zelarino, Favaro sarà lunga e richiederà lo sforzo di tutti. Con tanta umiltà e coraggio.

 

Abbiamo la ferma consapevolezza che sono sempre necessarie delle regole per garantire il vivere civile. Nessuna città, più di Venezia, si è affermata in questo ruolo di vero e proprio “ponte” di collegamento tra Europa occidentale, Balcani, Medio Oriente e Nord Africa. Ma in questa fase storica sembra che il Mediterraneo non abbia più regole. Non dobbiamo avere paura di imporle e farle rispettare.

 

Il terrorismo, la violenza, le disuguaglianze, sono la nuova peste con cui dovremo convivere a lungo. La sicurezza è ormai una componente essenziale della nostra esistenza quotidiana. 

 

Per festeggiare il Redentore oggi, abbiamo posto in essere delle nuove regolamentazioni, basate sul buon senso, e che non intaccano il valore profondo della festa che ci attende. 

 

Non vogliamo rinunciare alle nostre abitudini e alle nostre libertà, che anzi vogliamo siano difese e ribadite, proprio per non dare la vittoria a chi le osteggia volendo semplicemente negare ogni loro forma. 

 

Per questo dobbiamo riconoscerci tutti in comportamenti che garantiscano le nostre tradizioni in un vivere ordinato e sereno, in cui il rispetto delle regole da parte del singolo consenta l’esercizio della libertà che può assicurare il conseguimento del progresso sociale ed economico di tutta la comunità. 

 

Il Redentore è speranza. 

 

Per poter garantire a tutti i cittadini di festeggiarlo nel modo più completo, ci sono moltissime persone che si sono dedicate con impegno, passione ed umiltà. Dagli operai e tecnici che hanno montato il ponte, agli operatori di tutte le forze di sicurezza che vigileranno tutta la notte, dagli addetti alle pulizie che rimetteranno a nuovo la città, ai piloti, autisti e macchinisti che garantiranno il deflusso delle persone verso le loro case. Ma anche chi quotidianamente, con coraggio ed umiltà, lavora in silenzio, senza proclami, con passione per il futuro di questa città. Anche a loro va il ringraziamento di noi tutti.

 

Una grande Venezia, unita, serenissima e metropolitana, città dell’amore, equilibrio e dolcezza, ritornerà a scrivere nuove pagine di speranza, a rimedio dei mali moderni.

 

Con questo auspicio e impegno, auguro a tutti Voi Buon Redentore 

 

Unisciti al canale Telegram del Comune di Venezia

Top